Libano, una roccia? No, una telecamera. E si infittisce la spy-story tra Beirut e Israele

Pubblicato il 21 Dicembre 2010 - 16:00 OLTRE 6 MESI FA

Una finta roccia che nascondeva una telecamera: il dispositivo è stato trovato in Libano, su un’altura che guarda la valle della Bekaa. Quell’occhio celato all’interno di un guscio in fibra di vetro controllava la via delle armi dalla Siria.

A scoprirlo, i guerriglieri filo-iraniani dell’Hezbollah, che ne hanno subito denunciato la presenza all’esercito libanese.

Il sistema, scrive il Corriere della Sera, sarebbe stato in grado di monitorare una zona usata dai miliziani per il training e un’importante rotta seguita dai camion che portano armi dalla Siria all’Hezbollah. Sempre lì vicino è stato trovato anche un altro dispositivo con videocamera, poteva trasmettere immagini, ricevere segnali e disponeva di un laser per illuminare i bersagli.

La roccia-spia è solo l’ultimo degli espedienti utilizzati nella guerra – per ora solo a livello di spionaggio – che vede in Libano contrapporsi gli estremisti del partito di dio (Hezbollah) e le “talpe” al servizio di Israele. I filo-iraniani vogliono dimostrare che il Paese è intriso di infiltrati del Mossad,

Ma proprio in Israele la notizia della scoperta della roccia-spia ha suscitato reazioni diverse: alcuni hanno definito la scoperta come una normale conseguenza dei mezzi sofisticati dell’intelligence. Altri esperti hanno ipotizzato una mossa propagandistica di Hezbollah.

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