Liberty Reserve, banca ombra dei trafficanti: 6 miliardi riciclati in valuta digitale

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Maggio 2013 - 07:41 OLTRE 6 MESI FA
Liberty Reserve, la banca ombra dei criminali: 6 miliardi riciclati coi pagamenti online

Liberty Reserve, la banca ombra dei criminali: 6 miliardi riciclati coi pagamenti online e la valuta digitale

NEW YORK –  Può un sistema di pagamento online essere per sette anni una “banca di riferimento per le organizzazioni criminali“? Sì, stando alla procura federale di Manhattan, che accusa Liberty Reserve, società con sede legale in Costa Rica specializzata nella valuta digitale, di aver riciclato denaro sporco per la bellezza di 6 miliardi di dollari, “ripuliti” in 55 milioni di transazioni compiute da un milione di utenti di Liberty Reserve in tutto il mondo.

L’accusa parla del più grande sistema di riciclaggio mai scoperto. Secondo la Procura Liberty Reserve era nata proprio per andare incontro a una delle esigenze principali delle mafie e dei trafficanti: spostare denaro da una parte all’altra del globo e compiere operazioni illegali usando tutte le opportunità che offre internet.

Sono stati sequestrati 45 conti bancari dislocati in 17 Paesi. Sette sono gli indagati: il fondatore di Liberty Reserve, Arthur Budovsky, è stato arrestato in Spagna. Altri arresti sono avvenuti in Costa Rica e a Brooklyn, quartiere di New York. Due dei sette sono sfuggiti all’arresto. Per tutti l’accusa è di riciclaggio e attività di money-transfer non autorizzata.

L’inchiesta contro la Liberty Reserve arriva pochi mese dopo che le autorità Usa hanno avvertito che anche i pagamenti online e il “bitcoin”, la valuta digitale, devono sottostare alle norme anti-riciclaggio.

I pubblici ministeri hanno anche accusato la società, il suo fondatore e i dipendenti di utilizzare gli account di Liberty Reserve per commettere reati come frodi con carta di credito, furto di identità, truffa, pirateria informatica, pornografia infantile e traffico di droga.

Per convertire il proprio denaro in dollari-Liberty Reserve, gli utenti dovevano ricorrere a un terzo soggetto, una sorta di “cambiavalute“, che raccoglieva i soldi e poi li inoltrava a Liberty Reserve: era un modo per evitare la tracciabilità delle operazioni finanziarie.

Budovsky aveva già precedenti specifici: era stato condannato nel 2006 sempre per riciclaggio, questa volta tramite una valuta digitale che si chiamava E-Gold. In seguito alla condanna Budovsky aveva rinunciato alla sua cittadinanza statunitense e si era spostato in Costa Rica, dove ha poi fondato Liberty Reserve.

Ma nel 2011 anche le autorità costaricane si sono accorte di lui e della sua attività di riciclaggio. Da allora è sparito dai radar, continuando ad operare nell’isola caraibica con un personale ridotto all’osso che lavorava in un ufficio intestato a una società di comodo.

Gli inquirenti hanno descritto Liberty Reserve come un sistema bancario ombra per i criminali informatici. Questo caso clamoroso potrebbe spingere le autorità di vigilanza a monitorare più attentamene le altre valute virtuali.