Nave turca verso porto Isis. Marina libica bombarda. Portava armi?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Maggio 2015 - 12:40 OLTRE 6 MESI FA
Libia, nave turca bombardata a largo di Tobruk FOTO: morto un ufficiale

La nave bombardata  (foto Twitter)

ISTANBUL – Una nave cargo turca è stata bombardata dall’esercito libico del generale Haftar mentre si avvicinava al porto di Tobruk. Secondo i libici la nave era diretta a Derna, città controllata in parte dall’Isis. La nave è stata poi attaccata anche dal cielo mentre cercava di allontanarsi. A riferirlo è il ministero degli Esteri di Ankara, secondo cui la nave “era in acque internazionali”. Un ufficiale è morto e altri membri dell’equipaggio sono rimasti feriti.

Secondo i libici la nave si stava dirigendo presso un porto controllato dall’Isis per rilasciare verosimilmente armi. Diversa, ovviamente la versione di Ankara che parla di aggressione a una nave che trasportava cartongesso avvenuta in acque internazionali.

Si tratta della nave “Tuna-1” battente bandiera delle isole Cook. Il cargo trasportava cartongesso dalla Spagna alla Libia e quando è stata attaccata si trovava a circa 13 miglia dal porto di Tobruk. Seppur danneggiato, il cargo ha proseguito la navigazione e si troverebbe ancora in mare. “Condanniamo fortemente questo spregevole attacco che ha preso di mira una nave civile in acque internazionali e malediciamo quelli che lo hanno condotto”, dice nel suo comunicato il ministero degli Esteri di Ankara, che non precisa gli autori del bombardamento.

A febbraio il premier riconosciuto della Libia, Abdullah al Thani, aveva deciso di interrompere le relazioni con Ankara a causa del suo presunto sostegno a gruppi ribelli islamisti attraverso l’invio di armi, cacciando dal Paese le aziende turche. La Turchia aveva richiamato il suo ambasciatore in Libia. Una “fonte militare” citata da un media libico filo-Tobruk ha sostenuto che il cargo turco è stato colpito dall’aviazione mentre era nelle “acque territoriali libiche nei pressi del porto di Derna”, la città-califfato dell’Isis, violando un “embargo” sulla fornitura di armi.