Libia. “Ci siamo rifiutati di bombardare e siamo scappati a Malta”, il racconto dei piloti

Pubblicato il 21 Febbraio 2011 - 19:46 OLTRE 6 MESI FA

Muammar Gheddafi

LA VALLETTA – “No, non apriamo il fuoco”: hanno ricevuto l’ordine di bombardare i manifestanti a Bengasi ed a quel punto hanno deciso di fuggire. E’ il racconto dei due colonnelli dell’aeronautica libica fuggiti con due Mirage a Malta, secondo quanto hanno riferito fonti governative e militari.

I due ufficiali hanno chiesto asilo politico e stanno fornendo informazioni riservate sulle attivita’ militari in corso in Libia che vengono messe a disposizione di tutti i paesi dell’Unione europea . Il loro racconto parte dalla base di Okhabrin Nafe, a Tripoli, quando ricevono l’ordine di decollare insieme ad un squadrone di aerei per andare a bombardare i dimostranti a Bengasi. Gli aerei si abbassano fino ad una quota di 500 piedi e, mentre gli altri bombardano la folla, i due piloti decidono di virare verso Malta. I due hanno detto di non aver scelto l’Italia perche’ in base al trattato italo-libico avrebbero potuto essere rimpatriati.

L’aeroporto internazionale dell’isola resta in stato di allerta perché, secondo fonti non ufficiali, c’è la possibilità di altre defezioni da parte di militari dell’aeronautica libica, mentre elicotteri privati civili stanno scappando dai campi petroliferi del paese. Quasi contemporaneamente ai due Mirage sono giunti a La Valletta due elicotteri civili con a bordo sette persone, di cui una sola con i documenti, che hanno detto di essere Francesi, dipendenti di una compagnia petrolifera in Libia.