Libia: vietato elogiare Gheddafi, il regime o i figli. Diventa reato

Pubblicato il 2 Maggio 2012 - 22:18 OLTRE 6 MESI FA

TRIPOLI, 2 MAG – Il Consiglio nazionale di transizione (Cnt), al potere in Libia, ha annunciato oggi di aver adottato una legge secondo la quale e’ reato elogiare il defunto leader libico Muammar Gheddafi, i suoi figli e il suo regime. ”Fare l’elogio di Muammar Gheddafi, del suo regime, delle sue idee o dei suoi figli – e’ il testo della legge – o fare la propaganda di questo regime e dei suoi esponenti in qualunque modo” comporta la condanna al carcere (senza precisazione di durata).

La legge stabilisce anche che finira’ in prigione ”chi diffonde false informazioni o ‘voci’ … durante la guerra … per danneggiare i preparativi militari per la difesa del Paese o seminare il terrore tra la popolazione o indebolire il morale dei cittadini”.    Il testo precisa che ”va considerata come una guerra la situazione attraversata dalla Libia” attualmente. E che se ”le voci o le informazioni (messe in giro) causano qualunque tipo di danno al Paese” la pena sara’ l’ergastolo.

Sempre oggi, il Consiglio nazionale di transizione ha anche eliminato, nella legge sui partiti politici, l’articolo che vietava le formazioni politiche fondate su basi religiose, tribali o etniche. Una retromarcia ‘pesante’, che apre le porte ai partiti religiosi fin dalle prossime elezioni (in giugno si vota per l’Assemblea costituente).

Il Cnt ha poi annunciato altre due leggi: una pone sotto il controllo dell’autorita’ giudiziaria tutti i beni e il denaro accumulati dalla famiglia Gheddafi e da diverse persone del suo regime; l’altra prevede il carcere per ”chi minacci la rivoluzione (libica) del 17 febbraio o per chi umili la religione musulmana, l’autorita’ dello Stato, le sue istituzioni”.