Macerie radioattive nella baia di Tokyo: il sushi sarà ancora sicuro?

Pubblicato il 28 Ottobre 2011 - 14:17 OLTRE 6 MESI FA

TOKYO – Le macerie radioattive di Fukushima sono arrivate a Tokyo. I livelli di radioattività nella città e nella baia sono aumentati, Le madri giapponesi ora hanno paura: “I nostri figli sono in pericolo, tutto il Giappone è in pericolo”. Il premier Yoshihiko Noda ha dato disposizione che i 2,8 miliardi di tonnellate di detriti provocati dal terremoto e dallo tsunami siano bruciati o sepolti. I detriti che giungeranno a Tokyo sono di almeno 500 mila tonnellate.

Masahiro Tominaga, uno dei firmatari di una petizione pubblica al governo giapponese affinché cambi le proprie disposizioni, ha detto: “Una decisione che terrorizza la popolazione locale, nonostante le scarse o nulle informazioni ufficiali. La radioattività a Tokyo è già aumentata. All’inizio non riuscivamo a spiegarci perché in diversi quartieri si trovassero alte concentrazioni di cesio 137. Ora è chiaro: è una conseguenza del trattamento delle macerie radioattive. I fumi del trattamento sono arrivati fino nel lontano Kyushu”.

Un rapporto dell’Istituto di radioprotezione e sicurezza nucleare, Irsn, ha denunciato una concentrazione di cesio 137 pari a 27 milioni di miliardi di becquerels nell’oceano, proprio vicino la centrale nucleare. Una concentrazione ben venti volte superiore la quantità ammessa a giugno dalla Tepco. Il pericolo ora secondola rivista Atmospheric Chemistry and Physics è che il disastro di Fukushima abbia rilasciato nell’atmosfera il doppio delle radiazioni rispetto a quanto affermato dalle autorità giapponesi.

Arnie Gundersen, ingegnere nucleare americano, ha spiegato che “in questo modo si sta ricreando una nuova Fukushima: la radioattività ritorna nell’atmosfera. Il problema non è limitato alla zona di Tokyo, che è geograficamente vicina alle zone di impatto del disastro. Il ministro dell’Ambiente, signor Hosono, ha dichiarato, il 4 settembre 2011 in una conferenza stampa, che “è intenzione del governo nazionale condividere il dolore di Fukushima con tutti in Giappone”… Se altre prefetture decidessero di seguire l’esempio di Tokyo, le aree che non sono state colpite dalla marea nera vedranno il proprio territorio e le falde acquifere inzupparsi di agenti inquinanti. Chiediamo al governo di fermarsi”.