Mali. Gli jihadisti attaccati da Hollande: “Colpiremo la Francia al cuore”

Pubblicato il 14 Gennaio 2013 - 10:00 OLTRE 6 MESI FA
Mali. Gli jihadisti attaccati da Hollande: “Colpiremo la Francia al cuore”

BAMAKO, MALI – Gruppi di jihadisti basati nel nord del Mali, le cui posizioni sono sotto attacco dalle forze francesi, hanno annunciato oggi che colpiranno il “cuore della Francia”. Lo ha reso noto un responsabile del gruppo armato Mujao nel nord del Mali, Abou Dardar. “La Francia ha attaccato l’islam. Colpiremo il cuore della Francia”, ha detto.

Oltre 60 jihadisti sono stati uccisi ieri nella città di Gao, nel nord del Mali, nel corso di bombardamenti intensi dell’aviazione francese. Lo hanno detto oggi residenti nella città e forze di sicurezza.”Oltre 60 islamici sono stati uccisi a Gao e in basi situate non lontano dalla città. Durante la notte i miliziani sono usciti per recuperare i corpi dei loro compagni”, ha detto per telefono un residente. “Gli integralisti sono stati sorpresi durante una riunione”, ha aggiunto.

“A partire da oggi tutti i mujaheddin sono uniti”, ha aggiunto Dardar, riferendosi ai vari gruppi jihadisti nordafricani, e in particolare all’Aqmi (Al Qaeda nel Maghreb islamico), che nel settembre 2010 ha rapito 4 ingegneri del gruppo nucleare francese Areva. Inoltre nel novembre 2011 sono stati sequestrati altri due transalpini nel nord del Mali, e una settima persona è prigioniera dal 20 novembre.

Le notizie, lunedì mattina 14 dicembre, descrivono un conflitto in continua evoluzione. Le forze ribelli islamiste hanno preso controllo della città di Diabaly, nel centro del Mali, lungo la direttrice che porta alla capitale Bamako. Lo ha riferito il ministero della Difesa francese. Alcune centinaia di maliani, in maggioranza provenienti dalle città di Lerè e di Konna, per sfuggire ai combattimenti, hanno attraversato, nelle ultime ore, il confine con la Mauritania. Lo riferisce la stampa locale. Una volta in territorio mauritano, i profughi hanno raggiunto la città di Fassala. Secondo le testimonianze raccolte tra i rifugiati, gli jihadisti che erano attestati a Lerè e a Konna hanno abbandonato le postazioni abituali, per evitare d’essere colpiti dai raid degli aerei francesi.

“Hanno preso Diabaly, dopo una fiera resistenza dell’esercito del Mali, che non è riuscito a tenerli fuori al momento”, ha spiegato il ministro della Difesa francese, Jean-Yves Le Drian, ai microfoni di Bfm Tv, precisando che nella zona sono ancora in corso combattimenti. Secondo fonti di sicurezza maliane, citate dall’agenzia France Presse, i ribelli che hanno attaccato Diabaly sarebbero venuti “dalla frontiera mauritana, dove erano stati bombardati dall’aviazione francese”. A guidare l’attacco, riporta la stessa fonte, sarebbe stato Abou Zeid, “uno dei capi di Al Qaida nel Meghreb islamico”.

Nel frattempo dalla comunità internazionale arriva un appoggio discreto all’azione francese. La Nato confera di non aver ricevuto richieste dal governo francese, ma concorda sulla necessità di intervento. Anche la Russia fa sapere che i raid non violano le leggi internazionali.