Marco Intravaia, figlio di una vittima di Nassiriya: “Le vite perse in Afghanistan sono state inutili”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Agosto 2021 - 14:32| Aggiornato il 17 Agosto 2021 OLTRE 6 MESI FA
Marco Intravaia, figlio di una vittima di Nassiriya: "Le vite perse in Afghanistan sono state inutili"

Marco Intravaia, figlio di una vittima di Nassiriya: “Le vite perse in Afghanistan sono state inutili” (Foto d’archivio Ansa)

Marco Intravaia, figlio di Domenico Intravaia, morto a Nassiriya, teme che le vite perse dai soldati italiani in Afghanistan siano state inutili. O meglio, lui teme che siano state sacrificate inutilmente, alla luce del ritorno al potere dei talebani.

Marco Intravaia e le vite perse dai soldati italiani in missione

“Leggere le notizie che arrivano dall’Afghanistan dà la sensazione che le lancette dell’orologio siano state riportate indietro di 20 anni, che oltre 50 vite di nostri connazionali siano state sprecate, insieme ad un’ingente quantità di denaro. Da figlio di un uomo che ha perso la vita in uno scenario di guerra, l’unica consolazione che mi ha accompagnato in questi anni è stata la consapevolezza che la vita di mio padre non sia stata sprecata”. Lo afferma Marco Intravaia, figlio del vice brigadiere Domenico, morto nell’eccidio di Nassiriya.

Marco Intravaia pensa alle famiglie dei caduti in Afghanistan

“Spero invece abbia contribuito, nel servire la Patria, a migliorare la vita di popoli più sfortunati e a veicolare messaggi di democrazia e civiltà. I figli, le mogli e i padri degli uomini morti in Afghanistan staranno vivendo la terribile sensazione che i loro cari siano stati strappati alla vita per niente, adesso che i Talebani riprendono il controllo dell’Afghanistan con tutto il carico di estremismo, di oscurantismo e di violenza di cui sono capaci. Esprimo tutta la mia solidarietà a queste famiglie e condivido il loro dolore”. Così prosegue Intravaia.

“Continuo a credere nell’impegno internazionale del mio Paese nella difesa dei diritti umani e mi appello al presidente Draghi affinché faccia valere la sua credibilità in seno alla comunità internazionale e questa compia ogni sforzo per difendere le difficili conquiste di civiltà ed emancipazione fatte in quel territorio, anche grazie all’alto tributo di sangue pagato dai militari italiani. Non possiamo consentire al terrorismo di vincere”.