Mariana Triasko, chi era l’infermiera di Treviso tornata in Ucraina per la guerra e morta a Zaporizhzhia

La donna, originaria di Ivano-Frankivsk e residente a Villorba di Treviso (Tv), era sposata con un italiano e aveva due figli.

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Settembre 2022 - 08:13 OLTRE 6 MESI FA
Mariana Triasko, chi era l'infermiera di Treviso tornata in Ucraina per la guerra e morta a Zaporizhzhia

Mariana Triasko, chi era l’infermiera di Treviso tornata in Ucraina per la guerra e morta a Zaporizhzhia (foto Ansa)

Una cittadina italo-ucraina, Mariana Triasko, infermiera volontaria arruolatasi nell’esercito di Kiev un mese dopo l’inizio della guerra, è morta a Zaporizhzhia.

La donna, originaria di Ivano-Frankivsk e residente a Villorba di Treviso (Tv), era sposata con un italiano e aveva due figli. La 37enne era stata ferita il 23 settembre scorso ed è morta due giorni dopo nell’ospedale della città nell’est dell’Ucraina.

Chi era Mariana Triasko

Maryana era nota con l’identificativo “Kvitka” ed era un medico militare. Veniva dalla regione di Ivano-Frankivsk, dal villaggio di Trostyanets.

In queste ore sui vari siti ucraini, come riporta il Corriere Veneto, si sono raccolte alcune testimonianze su di lei.

Racconta uno degli abitanti del villaggio: “Marjana è cresciuta qui, è andata a scuola, poi ha lavorato in un ospedale locale, era una dottoressa. Circa 14 anni fa, è andata a vivere e lavorare in Italia. Le sue due sorelle e la madre vivono lì e suo fratello vive in Germania. Certo, non sono andati lì per lavorare a causa di una bella vita. Ma Maryana si è sposata lì, in Italia, per la seconda volta”.

“L’abbiamo incontrata — un altro racconto — quando ha chiamato Taras Slivchuk dall’Italia e ha chiesto aiuto per arrivare al servizio medico. Perché voleva essere utile ai nostri militari e all’Ucraina. Ha visto in TV che c’è carenza in Ucraina ed è venuta senza esitazione”.

Il ricordo di un’amica: “Ricordo il nostro primo incontro. Così allegro, sorridente, sincero e gentile. Con un sorriso, ha raccontato come vivono i nostri difensori in trincea, come si nascondono durante la pioggia, cosa mangiano, bevono, dove conservano il cibo, dove si nascondono durante i bombardamenti. Parlava molto e sorrideva tutto il tempo, come se non avesse paura. I suoi fratelli erano orgogliosi di lei. Era sempre preoccupata per il loro benessere, forniva aiuto in tempo, sapeva come incoraggiare”.