Marijuana, da lunedì vendita libera in California

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Dicembre 2017 - 11:54 OLTRE 6 MESI FA
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Marijuana, da lunedì vendita libera in California

ROMA – Marijuana, da lunedì vendita libera in California. Non che sia difficile procurarsi erba in California, però da lunedì prossimo, dal 1° gennaio 2018, l’uso ricreativo della marijuana sarà legale. Significa che si potrà acquistarla tranquillamente in un negozio senza dover nemmeno presentare una ricetta medica (dal 1996 è legalizzato l’uso terapeutico): lo sballo per divertimento non è più proibito nel primo Stato che ne criminalizzò per primo il possesso nel 1913.

Oltre alla California, negli Usa la marijuana a scopi ricreativi è legale nel District of Columbia e in sette Stati, cioè Colorado, Oregon, Nevada, Alaska, Washington, Maine e Massachusetts. Sul piano federale resta invece la proibizione, che con l‘amministrazione Trump ideologicamente contraria a quello che considera un cedimento morale, rappresenta un punto interrogativo sulla profittabilità degli investimenti.

Che sono finora enormi, e con i piccoli produttori, magari i coraggiosi precursori che sfidarono il proibizionismo e i reduci delle battaglie libertarie e delle prigioni californiane, minacciati ora dalla concorrenza di multinazionali o start-ups finanziate a strascico da grandi fondi di investimento (vedi i fratelli Winklevos, quelli della causa a Zuckerberg per chi avesse inventato Facebook). Una rivoluzione commerciale si annuncia.

I prezzi ora stanno scendendo per una ragione ovvia: se per coltivare e vendere la marijuana rischi la galera, pretendi un ritorno che valga la pena. Se la produzione diventa legale e industriale, l’offerta sale e il costo scende. I fratelli Winklevos, quelli di bitcoin e della causa a Zuckerberg per l’idea di Facebook, hanno investito milioni nella start up Eaze, che punta a diventare l’Uber dell’erba, consegnandola a domicilio come FreshDirect fa con l’insalata. Questa nuova corsa all’oro verde sta producendo almeno due effetti. (La Stampa, Paolo Mastrolilli)