Mario Adinolfi: “Strage Las Vegas? E’ stato terrorismo islamico”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Ottobre 2017 - 14:31 OLTRE 6 MESI FA
Mario Adinolfi: "Strage Las Vegas? E' stato terrorismo islamico"

Mario Adinolfi: “Strage Las Vegas? E’ stato terrorismo islamico”

ROMA – Mario Adinolfi è intervenuto ai microfoni di ECG, il programma condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano.

Adinolfi ha dato la sua chiave di lettura su quanto accaduto a Las Vegas:

“Io conosco bene Las Vegas, conosco perfettamente come è costruita la città, come vive, è il luogo in cui mi sono sposato e dove un mese fa ho festeggiato il compleanno di mia figlia. Quello che vi dirò è con piena cognizione di causa: questo è un attentato di matrice fondamentalista islamica, senza ombra di dubbio. Il 28 settembre sera dopo mesi di silenzio si è ascoltata la voce di Al Baghdadi, ha parlato subito dopo l’intervento di Trump all’assemblea delle nazioni unite. Al Baghdadi ha fatto un audiomessaggio riconosciuto da tutti come autentico rispondendo alle minacce di Trump alla Nord Corea. Dopo mesi in cui questo personaggio si dava per morto, Al Baghdadi ricompare. Passano quattro giorni e ci sono quattro attentati. Due assalti in Canada, uno a Marsiglia, e poi Las Vegas. Questo è l’attentato di una persona che ha 23 armi automatiche e che ci viene raccontata come lupo solitario impazzito.

Chi conosce un po’ Las Vegas sa che fare una strage con 23 armi automatiche è semplicissimo. Basta entrare in qualche salone o per strada, sparare e ammazzare centinaia di persone. Cosa fa questo attentatore? Entra in un grande albergo, si registra con un documento falso, in uno degli hotel più noti e ricchi della città, sale al trentaduesimo piano, chiunque è stato a Las Vegas sa che gli alberghi non hanno le finestre, si vive sotto aria condizionata e le finestre non sono apribili, sono dei grandi vetri di grattacielo, vetri antisfondamento enormi, per cui tu per fare sta strage con 23 armi automatiche, entri, ti identifichi, c’è il rischio che la sicurezza ti becchi, e infatti lui viene beccato, deve uccidere una guardia per salire al piano, poi sfonda un vetro che è difficilissimo sfondare per sparare addosso a un concerto. Perché ha fatto tutte queste cose? Perché questo è un attacco di fondamentalismo islamico secondo il terzo modello, che è l’attacco alla musica, al concerto. L’Islam individua la musica come peccato grave, è vietato il concerto, è vietata la musica”.

Sull’FBI che smentisce la rivendicazione dell’Isis:

“Lo fanno perché non possono generare panico nella cittadinanza americana.  Perché la cittadinanza americana è una realtà multiculturale, la presenza dei musulmani è estremamente forte e poi è più facile fare un dibattito sulla diffusione delle armi, così quelli di destra sono cattivi e Trump è brutto. E’ stato un attentato, hanno sparato su un concerto dopo un’indicazione diretta. L’attentatore era eterodiretto, i lupi solitari non esistono, si attivano sempre dopo la ricezione di alcuni messaggi. Questo ha voluto fare un attacco determinato, a quella situazione, da un punto dove il fuoco piovesse dall’alto e con un obiettivo evidente. L’Isis si muove su modelli che vengono innescati da messaggi precisi che fanno attivare le cellule dormienti”.