Mark Zuckerberg pronto per la politica? Su Facebook il suo manifesto anti-Trump

di redazione Blitz
Pubblicato il 18 Febbraio 2017 - 09:39 OLTRE 6 MESI FA

SAN FRANCISCO – Mark Zuckerberg pronto a buttarsi in politica? Il suo “manifesto”, pubblicato ovviamente sulla sua pagina Facebook, farebbe pensare a questo. Sicurezza, ‘fake news’, impegno civile, inclusività e difesa della globalizzazione sono i punti cardine del pamphlet.

Oltre 6mila parole che, nonostante il giovane milionario abbia esplicitamente smentito le sue ambizioni politiche, suonano come un discorso da futuro presidente degli Stati Uniti.

Donald Trump e la Brexit non sono mai nominati direttamente ma la lettera del fondatore di Facebook è un inno “all’unità degli esseri umani contro le divisioni”, “al valore della comunità contro la polarizzazione” e “all’uguaglianza contro il divario sociale”.

Un programma un po’ vago dal punto di vista politico ma chiarissimo su un punto: il faro che ci guiderà verso l’uscita dal tunnel è Facebook. “Il progresso ha bisogno che l’umanità sia unita non soltanto in quanto città e nazioni ma come una comunità globale”, scrive un ispirato Zuckerberg.

“Facebook esiste per farci essere più vicini e costruire una comunità globale. Quando abbiamo cominciato, quest’idea non era controversa, eppure adesso in tutto il mondo ci sono popoli lasciati indietro dalla globalizzazioni e movimenti che vogliono ritirarsi dalla connessione globale”, prosegue il fondatore di Facebook che indica gli obiettivi, ambiziosi, del suo social media: sviluppare le infrastrutture sociali della comunità per sostenerci, garantirci la sicurezza, informarci…

E qui arrivano le note dolenti perché di recente Facebook è stato spesso attaccato sulla diffusione e amplificazione di ‘fake news’. Zuckerberg si dice “preoccupato per il sensazionalismo dei media” e promette che Facebook farà di tutto per mettervi un argine assicurandosi che chi vuole condividere un articolo o una notizia nella sessione News Feed l’abbia prima letta. Basterà?

Intanto nella lettera si elogia l’importanza della “accuratezza dell’informazione” e di un’industria “forte” che continui ad analizzare le notizie. Paradossalmente quell’industria, alla quale Zuckeberg promette il suo aiuto, che proprio proprio a causa di Facebook e Google soffre per i mancati introiti pubblicitari.