Marò, l’India rinuncia alla legge antiterrorismo (quindi alla pena di morte)

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Febbraio 2014 - 14:37 OLTRE 6 MESI FA
Marò, l'India rinuncia alla legge antiterrorismo (quindi alla pena di morte)

Marò, l’India rinuncia alla legge antiterrorismo (quindi alla pena di morte) – (LaPresse)

NEW DELHI, 3 FEB – Il governo indiano ha deciso di rinunciare all’uso della legge anti-terrorismo Sua Act, che prevede la pena di morte, per costruire l’accusa nei confronti dei due marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. Ne dà notizia l’Ansa, citando fonti governative indiane, secondo le quali la nuova posizione sarà presentata nell’udienza lunedì prossimo in Corte Suprema.

In mattinata, dopo l’annuncio del rinvio al 10 febbraio dell’udienza della Corte Suprema, ci sono state una serie di reazioni da parte del mondo politico:

Carfagna, smentito maggior peso internazionale Italia. “Con Mario Monti ed Enrico Letta acquisita maggiore credibilità e peso internazionale? La condotta India su caso Marò certifica l’esatto contrario”. Lo afferma, su Twitter, la portavoce del gruppo Forza Italia alla Camera dei deputati Mara Carfagna.

Letta: l’India metta carte sul tavolo, basta rinvii. “Non si può continuare così: sono due anni che aspettiamo e non c’è più tempo per ulteriori rinvii. In questa settimana l’India metta le carte sul tavolo”. Così il premier Enrico Letta risponde ad una domanda sui Marò, ribadendo che “per noi è un affare molto serio”.

Marò: De Mistura, pubblica accusa non può giocare coi tempi. “La Pubblica accusa non può più giocare con i tempi. Abbiamo ricordato tramite il nostro avvocato che ci sono stati 25 rinvii giudiziari senza un pezzo di carta”. Lo ha detto l’inviato speciale del governo sul caso dei marò Staffan De Mistura. “Prima l’unica linea rossa era il non utilizzo del Sua Act. Ora anche lo sono diventati anche i ritardi”. Alla domanda su cosa farà se si dovesse rinunciare al Sua Act, sorridendo ha risposto “ve lo dirò lunedì”, dopo aver precisato che sarà di nuovo nell’aula della Corte Suprema.

Staffan De Mistura ha avuto un fitto colloquio con il Procuratore generale GE Vanvahati, prima dell’inizio dell’udienza di oggi sul caso dei marò. L’inviato speciale del governo ha definito il colloquio “franco e schietto”. Il rappresentante del governo aveva chiesto al giudice un rinvio dell’udienza da 2 a 3 settimane per permettere al governo di ufficializzare la propria posizione. “Ma noi sappiamo benissimo che sarebbero diventate 4 o 5 settimane o di piu'”, ha detto De Mistura.