Marò in Procura. Singh: “Italia ha violato tutte le norme diplomatiche”

Pubblicato il 20 Marzo 2013 - 18:10| Aggiornato il 25 Ottobre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA –  Salvatore Girone e Massimiliano Latorre sono andati alla Procura militare di Roma per un colloquio con il procuratore Marco de Paolis. Gli inquirenti dovranno cercare di capire che cosa è successo sulla petroliera Enrica Lexie quando i due pescatori indiani sono stati uccisi dai marò che li avevano scambiati per pirati.

I due fucilieri della Marina sono tornati in Italia con un permesso elettorale che scade venerdì 22 marzo, ma il governo italiano ha annunciato che non torneranno in India. Ed è scoppiata una crisi diplomatica tra i due Paesi. Il premier Manmohan Singh, in una lettera al governatore del Kerala, ha accusato l’Italia di aver “violato tutte le norme del contesto diplomatico”. La Corte Suprema indiana che ha sospeso l’immunità all’ambasciatore italiano a Delhi, Daniele Mancini, che si era fatto garante del ritorno dei due marò. Delhi ha diramato agli aeroporti indiani l’ordine di bloccare il diplomatico se provasse a partire. 

La Procura di Roma ha disposto una consulenza tecnica sul computer e sulla macchina fotografica a bordo della petroliera su cui erano i due marò al momento della morte dei due pescatori. Il computer di bordo e la macchina fotografiche della Enrica Leixe saranno esaminate davanti ad alcuni esperti in rappresentanza dei marò indagati. Con questo accertamento si tenterà di ricostruire quanto avvenuto.

La Procura di Roma ha però sottolineato che molti dei controlli sono “mancanti” negli atti inviati dall’India. Tra l’altro, mancano gli esami autoptici sui cadaveri dei due pescatori, le perizie balistiche, le prove di sparo sulle armi prese ai due militari, i resoconti dei testimoni indiani.

L’India vorrebbe indietro i due marò per processarli nei propri tribunali. Ritiene che l’uccisione dei due pescatori sia avvenuta in acque nazionali. Roma sostiene che l’incidente sia avvenuto in acque internazionali e che il ritorno di Latorre e Girone in India sia “in contrasto con le norme costituzionali italiane”, che prevedono il rispetto del giudice naturale precostituito per legge e il divieto di estradizione dei propri cittadini in Paesi in cui vige la pena capitale per i reati contestati.

Da Delhi il premier indiano Manmohan Singh ha scritto una lettera al governatore del Kerala, Oommen Chandy, in cui ha ribadito che trattenendo i due marò l’Italia “ha violato tutte le norme del contesto diplomatico”.

Singh ha assicurato di condividere il sentimento di indignazione nazionale per la decisione italiana, e ha ripetuto che tutte le opzioni diplomatiche e legali saranno esplorate per portarli indietro e sottoporli al processo.    ”La posizione italiana  non è accettabile per l’India”, ha scritto il premier indiano, “le autorità di Roma hanno violato tutte le regole delle procedure diplomatico e hanno gettato un’ombra sulle relazioni fra i due Paesi”.