RABAT – Altri tre sospetti sono stati arrestati giovedì 20 dicembre a Marrakech perché sospettati dell’omicidio delle due turiste scandinave Louisa Vesterager Jespersen e Maren Ueland violentate e decapitate lunedì scorso sull’Atlante, nel sud del Marocco. Il sospetto esecutore dell’omicidio era già stato arrestato martedì. Secondo alcuni media norvegesi, i quattro hanno legami con l’Isis e hanno giurato fedeltà al gruppo estremista.
Lunedì 17 dicembre i corpi delle due giovani donne, Louisa Vesterager Jespersen, danese di 24 anni, e della norvegese Maren Ueland, di 28 anni, erano stati rinvenuti da alcuni turisti a 10 chilometri da Imlil, un piccolo villaggio nell’Alto Atlante.
Le due vittime erano escursioniste che avevano deciso di intraprendere la scalata della celebre vetta del monte Toubkal nella regione turistica montuosa dell’Alto Atlante. Le due ragazze sono state violentate prima di essere uccise.
Nelle ultime sul web p stato diffuso un video che documenta la loro decapitazione, collegandola al terrorismo islamico. Gli inquirenti marocchini stanno lavorando per verificare l’autenticità del video della presunta esecuzione di una delle due escursioniste, che ha creato orrore in Rete. Nel video, si sente dire in francese “questo è per la Siria, qui ci sono le teste dei vostri Dio”. Le immagini mostrano, tra le grida della vittima, un uomo che decapita una donna con quello che sembra un coltello da cucina.
Il video è stato giudicato autentico dai servizi di intelligence danesi (Pet), e il primo ministro danese, Lars Loekke Rasmussen, si è detto convinto che l’omicidio delle due ragazze può essere considerato “politicamente motivato e quindi un atto di terrorismo”. A suo dire, “ci sono ancora forze oscure che vogliono combattere i nostri valori” e di fronte alle quali “non dobbiamo arrenderci”.