Mehrdad Kazemi, il migrante e la traversata della Manica: “Non sentivo più le gambe ma ero felice”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Febbraio 2019 - 06:22 OLTRE 6 MESI FA
Mehrdad Kazemi

Mehrdad Kazemi, il migrante e la traversata della Manica: “Non sentivo più le gambe ma ero felice”

ROMA – “Dopo ore in mare sono caduto due volte in acqua e non sentivo più le gambe ma ero felice di arrivare in Inghilterra”: è il commento di Mehrdad Kazemi, 30 anni, un iraniano che la mattina di Natale, dopo essere sceso dal gommone, è crollato su una spiaggia del Kent.

Kazemi, 30 anni, è uno dei 40 migranti il cui audace attraversamento della Manica nel giorno di Natale, ha fatto notizia e ha costretto il governo britannico a dimostrare che stava facendo del suo meglio per chiudere la rotta utilizzata dai migranti.

Il ministro degli Interni, Sajid Javid, che aveva abbandonato precipitosamente il lussuoso resort africano dove stava trascorrendo le vacanze di Natale con la famiglia per tornare in patria, aveva dichiarato che l’arrivo dei migranti a bordo di 5 piccole imbarcazioni era “un grave episodio”. I parlamentari infuriati avevano chiedevano un maggiore rigore sui confini costieri della Gran Bretagna così da fermare il flusso di clandestini che utilizzavano la rotta marittima.

Mehrdad è solo uno dei 434 migranti, la maggior parte iraniana, che da ottobre, ha fatto la traversata di 21 miglia dalla Francia. 

Il Daily Mail lo ha rintracciato in un ostello dell’Home Office a Birmingham, dove vive con altri 320 richiedenti asilo appena arrivati da tutto il mondo. 

È il primo dei migranti arrivati in barca il giorno di Natale o meglio il primo che è passato clandestinamente attraverso il Canale della Manica e in un’intervista esclusiva al tabloid britannico ha parlato della fuga dall’Iran e del motivo.

Mehrdad ha raccontato di aver pagato un trafficante in Turchia per il viaggio, inclusa la traversata marittima con altre sette persone sulla barca che ha raggiunto il Kent il giorno di Natale.

Il viaggio dall’Iran, dove ha lavorato come impiegato nella metropolitana a Teheran, gli è costato circa 6.200 euro ma sostiene siano stati soldi ben spesi. 

E’ un giovane uomo molto cortese, conosce poche parole in inglese, ma racconta la sua storia grazie a un interprete, scrive il Daily Mail.

Laureato in metallurgia, se la richiesta d’asilo sarà accolta, sogna di entrare a Oxford e studiare scienze politiche. 

Mehrdad racconta di essere scappato dall’Iran quando la polizia segreta del paese lo ha preso di mira perché attivista politico che si opponeva al regime islamico.