Meriam ha partorito in cella. Condannata a morte in Sudan perchè ha sposato un cristiano
Pubblicato il 27 Maggio 2014 - 14:35 OLTRE 6 MESI FA
ROMA – Meriam Yahia Ibrahim Ishag, la donna cristiana condannata a morte in Sudan per aver rinunciato alla religione musulmana ed aver scelto quella cristiana, ha partorito una bambina in prigione. Alla mamma e alla neonata però non è permesso di tornare a casa, e adesso sono di nuovo in cella. La donna aveva già un altro figlio, Martin, 22 mesi, che è rimasto in prigione con lei a Khartoum dal 17 febbraio, la data dell’arresto.
Meriam, pur essendo regolarmente sposata, è considerata un’adultera in quanto il matrimonio con Daniel Wani, sud sudanese cristiano con cittadinanza americana, non è riconosciuto dalle leggi islamiche. Condannata all’impiccagione, il tribunale ha deciso di sospendere l’esecuzione della pena per due anni dalla data della nascita della bambina. Il caso ha fatto nascere una gara di solidarietà internazionale. La condanna non è definitiva: Meriam sarà sottoposta a un nuovo processo, e sarà la Corte suprema del Sudan ad affrontare la vicenda.