Messico, famiglia di mormoni trucidata dai narcos: 3 donne e sei bambini morti

di Caterina Galloni
Pubblicato il 5 Novembre 2019 - 17:38| Aggiornato il 6 Novembre 2019 OLTRE 6 MESI FA
Messico, famiglia di mormoni trucidata: 3 donne e sei bambini morti

Una scena del crimine in Messico (Foto archivio Ansa)

CITTA’ DEL MESSICO – Massacrati in Messico nove componenti di una famiglia mormone, tre donne e sei bambini, a colpi di arma da fuoco mentre alcuni sono morti bruciati vivi a seguito dell’esplosione del suv su cui erano a bordo. Sembra che la strage sia un’imboscata opera di cartelli della droga rivali, forse dovuta a uno scambio di persone.

Quando sono stati attaccati, a circa 70 miglia a sud del confine americano, i 13 componenti della famiglia LeBaron erano in viaggio a bordo di tre suv da Bavispe, nello stato di Sonora, alla comunità mormone nel vicino stato di Chihuahua per recarsi a un matrimonio. Rhonita Maria LeBaron, 33 anni, è stata uccisa insieme ai suoi gemelli Tito e Tiana, che avevano circa sei o sette mesi, e altri due bambini: Krystal, 10 anni, e Howard, 12. Julian LeBaron, attivista anti-crimine e parente delle vittime, ha riferito che temeva che alcune delle vittime fossero rimaste bruciate vive dopo che il suv ha preso fuoco ed esploso.

Un’altra mamma, Christina Langford, 31 anni, ha salvato la sua bambina di sette mesi, Faith, mentre lei veniva uccisa a colpi di arma da fuoco: la piccola è stata trovata viva all’interno dell’auto abbandonata.

Le altre tre vittime sono Dawna Langford e due dei suoi figli: Rogan, tre anni, e Trevor, di 11 anni. Gli altri otto sono sopravvissuti, tra cui un 13enne che ha corso per chilometri  per chiedere aiuto; un bambino di sette anni  è stato colpito al volto e uno di 10 mesi è stato raggiunto da almeno un proiettile.

Le vittime, con la doppia cittadinanza americana e messicana, appartenevano alla comunità mormone che nel XIX secolo scappò dagli Stati Uniti perché perseguitati per la loro cultura, tra cui la poligamia, e si stabilì nel nord del Messico.

Fonte: Mirror