Messico, preso il boss degli Zetas, Miguel Angel Trevino “Z-40” (video)

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Luglio 2013 - 09:40 OLTRE 6 MESI FA
Messico, preso il boss degli Zetas, Miguel Angel Trevino "Z-40"

Miguel Angel Trevino “Z-40”

CITTA’ DEL MESSICO –  Miguel Angel Trevino, boss del cartello messicano degli Zetas noto anche con il nome di “Z-40”, è stato arrestato dagli uomini della Marina messicana.

Trevino, 39 anni, da quindici era a capo dei narcotrafficanti della zona, ed era uno degli uomini più ricercati del mondo.

Gli uomini della Marina lo hanno preso nella città di Nuevo Laredo, alla frontiera con gli Stati Uniti. La sua cattura rappresenta un duro colpo per gli Zetas, nati alla fine degli anni ’90 da un gruppo di élite che uscì dall’esercito messicano per mettersi in proprio nelle fila del  crimine organizzato.

Il dipartimento di Stato americano offriva 5 milioni di dollari per avere informazioni su ‘Z-40’. Anni fa era agli ordini del noto capo del cartello del Golfo Osiel Cardenas, da tempo in carcere negli Stati Uniti. Poi era passato agli Zetas, dove divenne un boss molto potente grazie alla disponibilità di ingenti risorse finanziarie e ottime reti di comunicazioni.

Noto per i tradimenti e le esecuzioni degli avversari, oltre che per la sua crudeltà, come far bruciare i cadaveri dei suoi rivali per eliminarne ogni traccia, divenne il capo degli Zetas quando prese il posto di Heriberto Lazcano, ‘Il Lazca’, ucciso nell’ottobre del 2012.

‘Z-40’ riusciva a gestire l’invio dal Messico negli Stati Uniti di centinaia di chilogrammi di cocaina, oltre a partecipare anche nel contrabbando della droga dal Guatemala agli Usa.

Con lui alla guida, gli Zetas erano passati dal business classico del narcotraffico ad altri ‘affari’, come la tratta degli esseri umani, la prostituzione e l’alcol, non solo in Messico, ma anche nei paesi dell’America Centrale e in alcune aree del sud degli Stati Uniti.

‘Z-40’ era stato vicino alla cattura nell’aprile del 2010, mentre era il numero due degli Zetas: riuscì a scappare per poco durante una sparatoria con soldati dell’esercito messicano nel ranch ‘Los Martinez’ in un villaggio di Camargo, nello Stato di Chihuahua.

Suo fratello, José, venne catturato nel giugno del 2012 negli Stati Uniti: gli investigatori lo scoprirono perché a nome degli Zetas gestiva diversi affari nel mondo dei cavalli da corso per riciclare denaro sporco. Ora sarà Miguel a finire in prigione, fatto che decapita il vertice degli Zetas e che allo stesso tempo rappresenta un successo per il presidente messicano Enrique Pena Nieto, al potere dal dicembre del 2012.

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