Sono saliti a sei i cittadini statunitensi assassinati in Messico, a ridosso della frontiera, negli ultimi sei giorni. Lo hanno specificato oggi fonti consolari Usa, confermando che due giovani, uccisi martedì 2 novembre a Ciudad Juarez, sono due studenti universitari texani.
I due sono stati fatti segno da colpi d’arma da fuoco sparati da un auto in corsa mentre camminavano lungo una strada della città, ritenuta la più violenta del Paese.
L’inedita sequenza di vittime Usa è cominciata sabato scorso quando un ragazzo di 15 anni ed una donna di 27 che si trovava con lui, sono stati uccisi mentre percorrevano in auto il ponte internazionale di Zaragoza.
Sempre sabato, un altro statunitense di 35 anni è stato assassinato mentre si trovava in una casa di Ciudad Juarez e, poco dopo, una ragazza, anche lei americana, è stata uccisa in una rivendita di ‘tortillas’.
In merito le autorità locali non hanno precisato se ci sono legami tra i sei omicidi, o tra alcuni di loro. Secondo dati del Dipartimento di stato Usa, gli statunitensi uccisi nei primi sei mesi del 2010 in Messico sono stati 47. In tutto il 2008 erano stati 56 e 79 nel 2009.
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