Michael Jackson “caso disperato”: era a pezzi pochi giorni prima di morire

di Francesco Montorsi
Pubblicato il 16 Luglio 2013 - 06:56 OLTRE 6 MESI FA

Michael Jackson "caso disperato": era a pezzi pochi giorni prima di morireLOS ANGELES – Michael Jackson “era ridotto a poco più di uno straccio” prima della sua morte dopo un’iniezione letale di propofol .

Una mail del direttore di AEG live – la compagnia leader mondiale nel settore degli eventi sportivi ed artistici – rivela le tragiche condizioni del cantante pop pochi giorni prima del suo decesso. Il direttore Randy Phillips, cinque giorni prima della sera fatale del 29 giugno 2009, manifestava al direttore di produzione John Houghdal le sue preoccupazioni riguardo alla salute psico-fisica della stella americana: «Nelle ultime otto settimane, l’ho visto deteriorarsi di fronte ai miei occhi. In aprile era in grado di girare più volte di seguito su se stesso. Se provasse oggi, cadrebbe culo a terra». Nel seguito della mail spiega che il direttore dello show, Kenny Ortega, aveva spedito il giorno stesso l’artista a casa prima della fine delle prove: «Era un caso disperato e Kenny era preoccupato che avrebbe finito per mettersi in imbarazzo o, ancora peggio, per farsi male. La compagnia sta continuando le prove ma ci sono dubbi diffusi».

Identiche preoccupazioni sono espresse dallo stesso Kenny Ortega in uno scambio avuto con Randy Phillips. In una mail al direttore di AEG live, Ortega scrive «Onestamente non penso che sia pronto per lo spettacolo visto il peggioramento del suo stato fisico ed emotivo. La cosa migliore che possiamo fare è trovare nel più breve tempo possibile un eccellente psichiatra».

Phillips ha risposto alla mail di Ortega tentando di smorzare il pessimismo: «Per favore siate solidi. Sono stati lanciati troppi allarmi. Ora è il momento di spegnere il fuoco, non di incendiare l’edificio».

Lo stesso giorno in cui le mail sono state scambiate, Phillips si incontrava con Jackson, Ortega e il dottor Murray nella casa del cantante. Pochi giorni dopo Michael Jackson moriva per le conseguenze di un’iniezione fatale di propofol somministrata dal dottor Murray come tranquillizzante.

La famiglia Jackson ha sporto denuncia contro l’AEG per aver provocato la morte di Jackson a causa di una premeditata negligenza e attraverso pressioni esercitate sul dottor Murray alfine di assicurarsi la partecipazione di Jackson al tour. Il contenuto delle mail scambiate tra Phillips, Ortega e Houghdal è stato rivelato nelle audizioni del processo.

Il dottor Stuart Finkelstein, il medico personale di Michael Jackson durante il tour internazionale del 1993, ha anch’esso testimoniato durante il processo. In una deposizione filmata, Finklestein afferma che il cantante era dipendente da medicinali antidolorifici fin dal 1993. Il cantante già allora aveva il corpo segnato dalle cicatrici dovute alle iniezioni di Demerol, un farmaco analgesico a base di oppioidi. Inoltre, Finkelstein notò che il cantante aveva un’elevata tolleranza alla morfina e portava un patch che gli amministrava un’altra sostanza oppiacea.