Michelle Obama: “Quando George rimproverò principe Harry…”

di redazione Blitz
Pubblicato il 10 Maggio 2016 - 16:44 OLTRE 6 MESI FA
Michelle Obama: "Quando George rimproverò principe Harry..."

Michelle Obama: “Quando George rimproverò principe Harry…”

LONDRA – “Zio Harry perché sei così tranquillo?”, chiede il piccolo principe George. E’ il simpatico retroscena che Michelle Obama ha raccontato in un talk show della mattina negli Usa. Durante l’intervista le viene chiesto un commento sulla cena a Londra, a Kensington Palace, con William, Kate Middleton e il principe Harry. Proprio durante quella cena Michelle e Barack Obama hanno salutato il principino George, portato in salone dalla tata prima di coricarsi.

Il bambino ha ringraziato la coppia presidenziale per i regali che gli avevano portato e si era intrattenuto un po’ con gli ospiti. Ma quello che aveva colpito il piccolo era stato l’insolito contegno dello zio Harry.  “Zio Harry, perché sei così tranquillo?”, ha raccontato Michelle. Ridendo, Harry ha risposto: “Di solito, ci rotoliamo in mezzo alla stanza e ai giochi”.

In un’intervista alla Bbc il principe Harrysi è tolto qualche sassolino dalle scarpe, pur ricordando la sua “posizione privilegiata”, oltre ad approfittare delle telecamere per promuovere la nuova edizione degli Invictus Games, i giochi per reduci e mutilati di guerra di cui è il patron e che sono iniziati domenica in Florida. “Tutti hanno diritto alla privacy”, ha detto il principe, che sebbene sempre sorridente nelle sue apparizioni pubbliche in questo caso non ha nascosto un certo malumore. “Sfortunatamente quella linea di confine fra la vita privata e quella pubblica in pratica non esiste più”, ha aggiunto. Di recente il principe e scapolo d’oro – che in passato invece finiva spesso sui tabloid per le sue infelici vicende amorose e le notti in discoteca all’insegna dell’alcol – non è stato preso di mira dai media. Ma nei suoi confronti ci sarebbe comunque una costante pressione: “Se parlo con una ragazza, quella diventa subito mia moglie, e la gente va a bussare alla sua porta”.