Migliaia di pesci vivi sulla spiaggia di Acapulco per effetto dello tsunami. Pescatori al settimo cielo

Pubblicato il 14 Marzo 2011 - 15:28 OLTRE 6 MESI FA

ACAPULCO (MESSICO) – A largo delle spiagge di Acapulco è comparsa la mattina del 12 marzo un’enorme chiazza nera. Qualcuno ha pensato che si trattasse di una nuova fuoriuscita di greggio: chi invece è entrato in acqua ha scoperto che si trattava di un gruppo numerosissimo di pesci che all’esterno e da lontano sembravano una macchia di petrolio.

Si trattava di migliaia di sardine, acciughe, pesci persici e sgombri. Il modo in cui questi pesci erano “impacchettati”, sembra essere stata causata dallo Tsunami giapponese. Un evento accaduto a migliaia di chilometri di distanza, ma la cui potenza ha colpito uan parte delle forme viventi che si trovavano nel Pacifico. L’arrivo della chiazza di pesci ha fatto la felicità di una trentina di pescatori che hanno abbandonato le loro reti e le loro canne da pesca e hanno preso i pesci con i secchi.

Il legame con lo Tsunami nipponico è incerto. Secondo i locali messicani quella è la causa principale, ma per gli esperti la connessione è molto più dubbiosa. Rich Briggs, geologo che lavora per una società pubblica statunitense, ha detto che il classico caso nella quale tutti vogliono stabilire un legame, ma come le prove siano così poche da non potersi esprimere con certezza. “Lo Tsunami altera la vita a livello locale, ma a grande distanze è difficile stabilire l’influenza”.

Dopo i pesci i bagni a mare. Intanto, questa mattina, le spiagge di Acapulco sono state affollate di bagnanti, nonostante l’allerta tsunami. A tranquillizzare la gente è  stato il fatto che le onde arrivate poco fa nella zona di Ensenada, Baja California (nordovest del paese), sono alte non più di 70 centimetri. Ad Acapulco è in vigore l’allerta mareggiata, hanno ricordato le autorità, così come in tutte le regioni del paese che si affacciano sul Pacifico. Nel noto centro balneare, le autorità hanno proibito gli sport acquatici così come il nuoto, anche se sono in tanti a non rispettare il divieto.