Cile: i minatori salvati “viaggiano troppo”. Ora rischiano lo stipendio

Pubblicato il 23 Dicembre 2010 - 00:00 OLTRE 6 MESI FA

I minatori cileni nel giorno del salvataggio

E va bene che sono famosi, ma viaggiano troppo i 33 minatori salvati in mondovisione lo scorso ottobre dopo essere rimasti 69 giorni nelle viscere della miniera di San José, nel nord del Paese. E, quindi, rischiano ora di perdere il salario che continuano a percepire anche se non scendono più a scavare sotto terra.

Lo ha riferito uno di loro al quotidiano El Mercurio, rendendo noto che l’Associazione cilena di sicurezza (Achs) li ha avvertiti che devono smetterla di andare in giro per il mondo, ma devono invece dedicarsi alle cure prescritte per riprendersi dallo stress creato dalla disavventura: è solo per quello, viene sottolineato, che godono di un permesso medico che consente loro di non andare a lavorare.

”L’Achs ci ha fatto sapere che il viaggio che abbiamo effettuato tutti e 33 il 13 dicembre scorso in Gran Bretagna per assistere alla partita tra il Manchester United e l’Arsenal, deve essere l’ultimo poiché, in caso contrario, ci tolgono il permesso”, ha precisato Omar Reygadas, uno dei ‘miracolati’.

Secondo uno dei psicologi che li hanno in cura, almeno 14 di essi hanno superato i test e possono tranquillamente ritornare sotto terra. Ma uno di essi, Claudio Yanez, interpellato da El Mercurio, non vuole proprio saperne: ”Al diavolo il permesso. Me lo tolgano pure. Non voglio certo perdere questa opportunità di conoscere il mondo”. Senza considerare i cachet che intascano per le apparizioni televisive.