Minneapolis, afroamericano soffocato: licenziati agenti. Proteste in città

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Maggio 2020 - 11:43 OLTRE 6 MESI FA
Filadelfia, polizia uccide afroamericano Walter Wallace: notte di proteste

Filadelfia, polizia uccide afroamericano Walter Wallace: notte di proteste (foto archivio Ansa)

ROMA – A Minneapolis, Minnesota, sono esplose le proteste dopo la morte di George Floyd.

L’uomo, un quarantenne afroamericano, è morto soffocato dopo essere stato bloccato da quattro agenti.

La sua morte, la morte di George Floyd, è stata anche documentata con un video amatoriale.

Nel video si vede un poliziotto bloccare il quarantenne che aveva opposto resistenza durante un controllo.

Quarantenne che, bloccato da uno degli agenti con un ginocchio, chiede aiuto poiché non riusce a respirare.

“Per favore non riesco a respirare”, si sente nel video. L’uomo implora più volte gli agenti ma invano.

George Floyd è poi morto poco dopo durante il trasporto in ambulanza.

Una testimone ha raccontato che “la polizia l’ha ucciso, l’ha ucciso lì di fronte a tutti mentre gridava non posso respirare” e subito dopo ha pubblicato un post sulla sua pagina Facebook:

“Quando sono passata di lì, era già a terra, i poliziotti lo tenevano bloccato e lui urlava, ma loro non lo ascoltavano. La sua testa era così schiacciata a terra che gli usciva sangue dal naso”. 

Anche  il vicepresidente del Consiglio Comunale, Andrea Jenkins, ha criticato duramente l’operato della polizia:

“Mi si spezza il cuore per la tragica perdita di vite umane avvenuta ieri sera. La nostra comunità continua ad essere ancora una volta traumatizzata. Ho parlato con il sindaco e con il capo della polizia, vogliamo risposte”. 

I poliziotti, quattro, sono stati licenziati ma comunque questo non è bastato a placare le proteste in città.

“Quello che ho visto è terribile – ha detto il sindaco Jacob Frey – Quell’uomo non avrebbe dovuto morire. Essere un nero in America non dovrebbe essere una sentenza di morte”. (Fonti: La Repubblica, La Stampa, Ansa).