Morto a 101 anni Lawrence Ferlinghetti: la leggenda della Beat Generation scoprì Ginsberg, Kerouac e Burroughs

di Lorenzo Briotti
Pubblicato il 24 Febbraio 2021 - 09:19 OLTRE 6 MESI FA
E' morto Lawrence Ferlinghetti, la leggenda della Beat Generation

E’ morto Lawrence Ferlinghetti, la leggenda della Beat Generation. Fu lui a scoprire Ginsberg, Kerouac e Burroughs (foto Ansa)

Lawrence Ferlinghetti, il poeta statunitense vecchio proprietario dell’iconica libreria di San Francisco tempio della Beat Generation, è morto a 101 anni.

A dare la notizia il figlio Lorenzo.

Aggiornamento delle 9.19

Il decesso è avvenuto lunedì 21 febbraio nell’abitazione del poeta a San Francisco ed è stato causato da una malattia polmonare.

Lawrence Ferlinghetti scoprì Ginsberg, Kerouac, Burroughs e tanti altri

“Little Boy, cresciuto da romantico contestatore, ha conservato la sua giovanile visione di una vita destinata a durare per sempre, immortale come lo è ogni giovane, convinto che la sua identità speciale non morrà mai”‘.

Si conclude così, con una dichiarazione di innocenza mai perduta, ‘Little Boy’, l’autobiografia  uscita per il centenario.

Lawrence Ferlinghetti è uno dei padri della Beat Generation, scopritore di Ginsberg, Kerouac, Burroughs, Corso e tanti altri.

Chi era Lawrence Ferlinghetti

Un “literary meeting place”, come lo aveva definito lui stesso, il City Lights Booksellers & Publishers venne creato nel ’53, al confine di North Beach sulla Columbus Avenue.

La libreria era uno di quei luoghi diventati iconici a San Francisco come il Golden Gate Bridge o l’area turistica di Fisherman’s Wharf.

L’anno chiave sarà tre anni dopo, nel ’56, quando Ferlinghetti, nato a New York da padre italiano di Brescia, e madre francese ebrea sefardita, diede alle stampe il famoso poema di Allen Ginsberg, “Howl”, “Urlo”.

L’opera scandalosa e oscena, portò lo scrittore e editore italoamericano in carcere con l’accusa di aver pubblicato “testi indecenti”.

In nome del famoso Primo Emendamento, che garantisce la libertà d’espressione, Ferlinghetti venne scarcerato.

“Urlo”, grazie anche al caso politico che aveva scatenato, divenne da quel momento in poi una delle poesie beat più famose al mondo.

Mr Lawrence, come lo chiamavano con deferenza, è stato lui stesso un prolifico autore, pittore, attivista.

Da “A Coney Island of the mind”, la più famosa raccolta di poesie, tradotta in nove lingue, a “Her”, da “The secret meaning of things” ai più recenti “Pietà per la nazione” e “Il lume non spento”.

Felinghetti tra gli intellettuali più amati

Ferlinghetti è stato tra gli intellettuali più amati, non solo dai giganti della Beat generation come Ginsberg e Jack Kerouac, ma dai giovani, per i suoi messaggi impegnati.

Ferlinghetti si è occupato di temi sociali, ha perennemente sfidato il pensiero dominante. 

La sua cultura pacifista uscì rafforzata dopo un’esperienza in Marina durante la Seconda guerra mondiale.  

In quel periodo scoprì, dovendo presentare il certificato di nascita, che il padre non si chiamava in realtà Ferling, ma Ferlinghetti.

Questo cognome lo scrittore lo avrebbe preso e non lasciato più a cominciare dalla sua prima opera, “Pictures of the gone world”, pubblicato nel ’56.

Con quel cognome poco americano, Ferlinghetti è diventato icona mondiale.

Si narra che un giorno, uscendo dalla sua libreria, lo scrittore avesse incontrato un suo grande fan, che lo aveva salutato nervosamente prima di scappare quando il poeta aveva risposto al saluto.

Quel ragazzo era Jim Morrison.