Mustafa, da Budrio riparte la speranza per il bimbo nato senza arti: e papà Munzir riavrà la gamba

Mustafa, da Budrio riparte la speranza per il bimbo nato senza arti: il Centro Protesi riparerà i danni del gas nervino e papà Munzir riavrà la gamba perduta sotto le bombe. Scienza & solidarietà unite nel miracolo

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 18 Settembre 2022 - 08:39 OLTRE 6 MESI FA
Mustafa, da Budrio riparte la speranza per il bimbo nato senza arti: e papà Munzir riavrà la gamba

Mustafa, da Budrio riparte la speranza per il bimbo nato senza arti: e papà Munzir riavrà la gamba

Mustafa, da Budrio riparte la speranza per il bimbo nato senza arti: e papà Munzir riavrà la gamba.

Riparte la speranza per il piccolo Mustafa, il bimbo siriano nato senza arti che il papà, mutilato di guerra, sollevava per aria in uno scampolo di felicità commovente, tenero, strappalacrime. Immortalati da uno scatto fotografico, struggente e poetico, la storia di Mustafa ha commosso il mondo.

L’amore più  forte degli orrori della guerra. La solidarietà italiana ha fatto il resto. Il bimbo, con la sua famiglia, è arrivato nel Belpaese che si è  impegnato in un miracolo:  costruire le protesi a padre e figlio. Una impresa che il genio italiano porterà a compimento nel centro bolognese di Budrio . Da giovedì 8 settembre la famiglia siriana El Nezzel è arrivata nel paese emiliano dove  tra qualche giorno – dopo le prime visite –  papà Munzir e il piccolo Mustafa affronteranno il lungo percorso terapeutico al Centro Protesi INAIL di Vigoroso, una eccellenza nota in tutto il mondo.

UN LUNGO PERCORSO DI ACCOGLIENZA

Prima di trasferirsi a Budrio la famiglia siriana è stata per nove mesi a Siena ospite della Arcidiocesi senese e della Caritas. Ora il testimone è passato al comune di Budrio affiancato da Asp (ente pubblico che gestisce servizi sociali) e dalla Cooperativa  sociale Cidas (cura delle persone). Il Centro di Vigoroso da tempo studia nei propri laboratori soluzioni di altissima tecnologia. È tutto pronto. Dice Simona Amadesi, portavoce del Centri INAIL:”Il primo ad affrontare il lungo trattamento sanitario sarà il padre. Questa decisione è stata presa dai responsabili del nostro Centro insieme ad un team di psichiatria infantile. Papà Munzir e il suo difficile percorso sanitario dovranno fungere da modello per il piccolo Mustafa “.

MUSTAFA, UNA STORIA DI DOLORE E DI SPERANZA

Tutto parte dalla guerra in Siria. La mamma incinta è rimasta esposta al gas nervino e Mustafa è nato senza arti. Papà Munzir è rimasto senza una gamba per lo scoppio di una bomba.  La guerra civile (sunniti poveri contro il governo) è iniziata nel marzo 2011 e da 11 anni non ha pace. Milizie ribelli contro le truppe governative, un massacro continuo, centinaia di migliaia di morti, sfollamenti dí massa.

Il conflitto ha devastato generazioni di bambini che conoscono solo la guerra e le sue atrocità. E in questo scenario disumano – feroce , brutale, spietato – brilla la storia di speranza e solidarietà di Mustafa e del buon cuore italiano.