Naomi, “diamanti insanguinati” dal presidente della Liberia: dovrà testimoniare all’Aja

Pubblicato il 21 Maggio 2010 - 16:11 OLTRE 6 MESI FA

Naomi Campbell

Naomi Campbell dovrebbe testimoniare davanti al tribunale dell’Aja per un diamante ricevuto dall’ex leader liberiano Charles Taylor. La notizia è trapelata dalla Corte Speciale della Sierra Leone. Tra i capi di imputazione per Taylor, sotto processo nel tribunale internazionale, c’è quello di avere fomentato la guerra civile in Sierra Leone usando i cosiddetti “diamanti di sangue”: sono stati così soprannominati perché usati per pagare mercenari e dietro di loro ci sono storie di omicidi, stupri, mutilazioni, riduzione in schiavitù.

Dopo che «i ripetuti sforzi d’interrogare la signorina Campbell su questo evento non hanno avuto successo», i procuratori hanno chiesto ai magistrati del tribunale di emanare un ordine di comparizione. Se i giudici lo approveranno, la Campbell sarà costretta a testimoniare. Se anche allora si rifiuterà, rischierà un’imputazione per oltraggio alla corte.

Telefonate e mail del tribunale all’avvocato della top model sono rimaste senza risposta e la Campbell ha dichiarato all’Oprah Winfrey show di non voler testimoniare. Parlando di Taylor ha infatti detto: «Ha fatto delle cose terribili e non voglio mettere la mia famiglia in pericolo».

La storia del diamante è stata raccontata ai giudici dall’attrice Mia Farrow che nel 1997 ha partecipato ad un ricevimento nella residenza dell’allora presidente sudafricano Nelson Mandela, assieme alla Campbell e Taylor. La modella raccontò poi all’attrice di essere stata successivamente svegliata in mezzo alla notte «da due o tre uomini» che le hanno dato «un grosso» diamante grezzo da parte di Taylor.

Questa notizia probabilmente rovinerà il quarantesimo compleanno di Naomi: per questa occasione  il suo compagno miliardario Vlad Doronin, soprannominato il “Donald Trump russo”, ha organizzato in suo onore una maxifesta.n quell’occasione una grossa partita di diamanti per ottenere in cambio armi.