Marò, Terzi: “Gliel’avevo detto: non dovevano sbarcare in terra indiana”

Pubblicato il 12 Marzo 2012 - 08:13 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Dal primo momento, e cioè appena avuto notizia di quanto avvenuto in acque internazionali a Sud dell’India, ho dato parere negativo all’avvicinamento della nave in territorio indiano nonostante tale decisione non fosse di competenza del ministro degli Esteri e ho continuato ad oppormi formalmente al trasferimento dei nostri marò a terra, cosa che è avvenuta solo a seguito di un’azione coercitiva della polizia indiana”: il ministro degli Esteri Giulio Terzi di San’Agata chiarisce di aver detto a Salvatore Girone e Massimiliano Latorre di non approdare sul territorio indiano. Anche se non si sa a chi il ministro l’abbia detto e quindi chi non ha eseguito l’ordine.

Terzi affronta le vicende internazionali che stanno vedendo coinvolti italiani all’estero in una lettera al Corriere della Sera.

La ”complessità” di queste vicende, dalla Nigeria all’India, scrive Terzi, sta ”portando fraintendimenti” e ”spunti polemici” sull’attività della Farnesina che non aiutano a risolvere le crisi. Terzi sottolinea di ritenere ”personalmente” che le critiche siano ”utili quando sono costruttive e non credo che tutte lo siano state, ma ritengo estremamente importante dimostrare il senso dell’unità e della determinazione nella nostra politica estera per sostenere ruolo, dignità e interessi del nostro Paese e dei nostri connazionali nel mondo”.

Sulla ”tragica uccisione” di Franco Lamolinara il ministro riferirà ”urgentemente in Parlamento” e ribadisce che l’omologo britannico William Hague ”mi ha assicurato – scrive – la piena collaborazione di Londra”, anticipando ”la sua intenzione di venire a Roma nei prossimi giorni”.

L’impegno della Farnesina su tutti i casi di sequestro e pericolo per gli italiani in zone a rischio sicurezza, chiarisce il ministro degli Esteri, “è fortissimo e quotidiano e il clamore è spesso controproducente e aggrava il pericolo”.

Per questo, aggiunge, ”ci hanno preoccupato le false notizie sulla liberazione di Rossella Urru che la Farnesina ha fatto di tutto per verificare e chiarire, ricevendone per converso critiche come se questa negativa confusione non fosse stata generata da altri”.

Quanto al caso dei marò, ”sul piano dell’azione svolta verso il governo indiano – spiega il titolare della Farnesina, riferendo l’intenzione di tornare in India – sin dal primo giorno ho avviato un’azione a tutti i livelli ufficiali e informali anche attraverso importanti Paesi amici e organizzazioni internazionali per trovare una soluzione concreta”.