Nobel per la Pace al dissidente cinese Liu Xiaobo. Pechino: “Un’oscenità”. Obama: “Liberatelo”

Pubblicato il 8 Ottobre 2010 - 11:06 OLTRE 6 MESI FA

Liu Xiaobo

Dopo il Nobel, Obama sfida la Cina: “Pechino liberi il dissidente”. Il Premio Nobel per la pace 2010 è stato infatti attribuito al dissidente cinese Liu Xiaobo. Le attese della vigilia sono state pienamente confermate e la nomina è uno schiaffo alla Cina, che alla vigilia aveva già detto di ritenere il premio a Liu un “gesto ostile”. E che ora dice: è un’oscenità l’assegnazione del Nobel per la pace al dissidente Liu Xiaobo ed è ”contraria ai principi del premio”.

Il ministero degli esteri di Pechino, inoltre, definisce Liu Xiaobo ”un criminale” che è stato condannato dalla giustizia cinese”. La decisione di dargli il nobel, si legge in una nota di Pechino, è destinata a ”nuocere alle relazioni tra la Cina e la Norvegia”. Il ministero degli esteri ricorda che, secondo le parole del suo fondatore, Alfred Nobel, il premio per la pace deve essere assegnato a ”persone che hanno promosso la fratellanza tra le Nazioni, l’abolizione o la riduzione degli armamenti e che si sono sforzate di promuovere iniziative di pace”. Le ”azioni” di Liu Xiaobo, conclude il comunicato, sono ”completamente contrarie” a questi principi.

Alla vigilia del conferimento del premio lo stesso presidente del comitato del Nobel, Thorbjoern Jagland, aveva lasciato intendere che il premio sarebbe andato ad un personaggio “controverso”. E controverso lo è davvero Liu. Tanto che secondo un messaggio postato su Twitter, alla notizia del conferimento del Nobel, la polizia cinese si è recata nell’abitazione di Liu a Pechino, non gli ha comunicato il conferimento del premio e ha impedito a Liu Xia, la moglie del premio Nobel, di parlare. Inoltre in Cina la trasmissione in diretta della rete televisiva Bbc sull’annuncio del premio Nobel per la pace è stata interrotta.

Le motivazioni. Spiegando le motivazioni per l’assegnazione in diretta sul sito web del comitato, Jagland ha detto che Liu è stato scelto “per la sua lotta lunga e non violenta per i diritti umani fondamentali in Cina. Il Comitato ritiene da molto tempo che ci sia uno stretto legame tra i diritti umani e la pace”. Il premio prevede un assegno da 10 milioni di corone svedesi (1,5 milioni di dollari) e verrà consegnato a Oslo il 10 dicembre. Non è chiaro chi ritirerà il premio, se a Liu non verrà permesso di viaggiare in Norvegia.