Norvegia: Ragazzo sopravvive all’attacco di un orso polare prendendolo a pugni

Pubblicato il 1 Settembre 2011 - 15:33 OLTRE 6 MESI FA

Patrick Flinders, scampato alle fauci di un orso polare

OSLO, NORVEGIA – Patrick Flinders, un cittadino britannico di 16 anni, ne ha passata una che difficilmente dimenticherà per tutta la vita. Si trovava con un gruppo di altri 13 coetanei in un campeggio della British Schools Exploring Society nel remoto ghiacciaio di Von Postbreen, in Norvegia.

Era mattino presto e tutti dormivano nelle loro tende quando Patrick sentì graffiare sulla sua, che poco dopo gli crollò addosso. Nel campeggio era arrivato un orso polare.

Il ragazzo vide l’enorme bestione trascinare per la testa uno dei capigruppo. ”Volevo scappare e nascondermi ma non sapevo dove. Poi l’orso si è diretto verso di me e le tende dei miei compagni”, ha raccontato Patrick, ”aveva il naso sporco di sangue  e digrigava i denti. In quel momento ho pensato che ero vicino alla morte”.

Così prosegue il racconto del giovane: ”L’orso mi ha dato una zampata sul braccio e poi ho sentito le sue zanne penetrarmi nella carne fino all’osso. Ha quindi lasciato il braccio e mi ha afferrato la testa con la bocca ed ho sentito le ossa che cedevano mentre l’orso ruggiva. Ho trovato la forza di urlare e di dargli pugni sul naso fino a quando si è allontanato. Ma nel frattempo la bestia aveva sbranato e ucciso il compagno di tenda di Patrick, Horatio Chapple, anche lui sedicenne, e ferito gravemente atri tre ragazzi e il capo gruppo. Nel cranio di Patrick sono rimasti frammenti dei denti dell’orso.

Mentre si aggirava tra le tende del campeggio, uno dei capigruppo della spedizione, Michael Reid, 29 anni, è riuscito ad uccidere la bestia a fucilate, ma solo dopo che l’arma si era inceppata quattro volte. Tornato a casa, Patrick ha rifiutato di essere chiamato un eroe per aver preso a pugni il muso dell’orso e farlo allontanare. ”Non sono affatto un eroe – ha detto – ho preso a pugni l’orso perchè volevo salvarmi la vita mentre mi stava stritolando la testa”.