Nucleare Iran, ispezione a Qom il 25 ottobre. Ma il New York Times denuncia: “possono già fare la bomba”

Pubblicato il 4 Ottobre 2009 - 11:37 OLTRE 6 MESI FA

L'impianto di Qom visto dal satellite

L'impianto di Qom visto dal satellite

Gli ispettori dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea) avranno accesso al nuovo sito iraniano per l’arricchimento dell’uranio a Qom il prossimo 25 ottobre.

Lo ha annunciato il direttore generale uscente dell’Aiea, l’egiziano Mohammed ElBaradei al termine degli incontri a Teheran con il capo del programma atomico iraniano Ali Akbar Salehi.

L’esistenza del sito di Qom è stata rivelata dal presidente Barack Obama solo il 25 settembre scorso. Fino ad allora Teheran lo aveva tenuto segreto salvo informarne l’Aiea in extremis quando ormai aveva avuto sentore che la sua esistenza stava per essere rivelata.

El Baradei e Salehi si sono detti molto soddisfatti dell’incontro. In particolare il capo dell’Aiea ha sottolineato che il nodo del programma nucleare iraniano può essere ancora risolto attraverso la diplomazia sottolineando che il tono delle relazioni di Teheran con l’Occidente stanno mutando dalla congiura alla collaborazione.

I tecnici Aeia, però, hanno chiuso un rapporto riservato sulla situazione nucleare nella Repubblica Islamica affermando che l’Iran ha già le capacità tecniche per costruire la bomba atomica.

A rivelare la notizia è il quotidiano Usa “New York Times” secondo cui, sulla base dei documenti in possesso dell’agenzia dell’Onu, l’Iran ha ormai acquisito «sufficienti informazioni per essere in grado di progettare e produrre una bomba atomica funzionante».

Nel documento, intitolato «Possibili dimensioni militari del programma nucleare iraniano», i tecnici Aiea hanno comunque sottolineato che le loro conclusioni, tratte da informazioni di intelligence di Stati e da indagini autonome, necessitano di ulteriori conferme.

Il rapporto, compilato all’inizio del 2009, indica che Teheran ha iniziato nel 2002 un processo non solo per realizzare un atomica ma per ridurne le dimensioni in modo da riuscire ad inserirle nelle ogive di missili a medio raggio.