Obama, lettera al fratellastro nel 1995: “In politica per poco”. Poi presidente

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Giugno 2015 - 09:18 OLTRE 6 MESI FA
Obama, lettera al fratellastro nel 1995: "In politica per poco". Poi presidente

Obama, lettera al fratellastro nel 1995: “In politica per poco”. Poi presidente

WASHINGTON – Una lettera scritta dal presidente Barack Obama è stata venduta dal fratellastro keniota Malik Abongo Obama. Nella lettera che risale al 1995 il due volte presidente degli Stati Uniti annuncia al fratellastro che sta per entrare in politica, ma che non ci rimarrà a lungo. L’obiettivo, scrive di suo pugno Obama, era affrontare “alcuni seri problemi dei neri” e poi tornare al suo lavoro di avvocato.

La lettera è scritta con inchiostro blu su un foglio giallo paglierino tipico della carta usata negli studi legali Usa per i blocchi di appunti. E’ datata 23 luglio 1995, prima dell’inizio della sua carriera politica come Senatore del congresso locale dell’Illinois, e Obama scrive di

“aver accettato la proposta di alcuni mieri colleghi (di correre per la carica, ndr) perché mi interessa affrontare attraverso la politica alcuni seri problemi dei neri”.

La lettera rivela anche come Obama detestasse già allora gli impegni pubblici legati al fare campagna elettorale:

“Ovviamente (questo impegno) prevede di fare un sacco di campagna e andare ad incontri e cose di questo tipo cose che non trovo così attraenti. In ogni caso – aggiunse Obama – sarà solo un lavoro part time perché voglio continuare il mio lavoro da avvocato”.

Nel corso degli anni deve invece averci preso gusto. Eletto l’8 gennaio del 1997 rimase al Senato di Chicago fino al 2004 per poi passare l’anno dopo al Senato federale di Washington per poi essere eletto presidente a novembre del 2008. La cifra a cui è stata venduta la lettera non è stata rivelata. La Casa Bianca non ha commentato la notizia. Già nel 2013 Malik cedette altre due lettere di Obama ciascuna per quasi 15.000 dollari. All’inizo dell’anno Malik ha accusato il presidente di

“non essere un uomo onesto in quello che è e in quello che dice e in come tratta le persone”.