Ocean Bank, ex direttore generale condannato a morte per maxi frode

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Settembre 2017 - 05:31 OLTRE 6 MESI FA
Ocean Bank, ex direttore generale condannato a morte per maxi frode

Ocean Bank, ex direttore generale condannato a morte per maxi frode

HANOI, VIETNAM – L’ex direttore generale della Ocean Bank, Nguyen Xuan Son, è stato condannato a morte per il coinvolgimento in una maxi frode da milioni di dollari in prestiti illegali: uno scandalo che ha raggiunto il cuore dell’intero sistema finanziario vietnamita.

Un secondo uomo, ritenuto co-cospiratore, è stato invece condannato all’ergastolo dopo un lungo processo durato 60 mesi, in cui sono stati coinvolti 51 banchieri e businessmen: una mossa che, per i più critici, si dice sia volta a spazzare via i nemici politici dei leader comunisti del Vietnam.

L’ex direttore, che in seguito è diventato presidente della potente azienda petrolifera PetroVietnam, è stato condannato a morte per appropriazione indebita, abuso di potere e cattiva gestione economica.

L’ex presidente della banca, Ha Van Tham, un tempo uno degli uomini più ricchi del Vietnam, dovrà  invece scontare l’ergastolo per approvazione illecita di un prestito da 23 milioni di dollari, del 2012.

“Il comportamento di Tham e Son è molto grave, hanno violato i patrimoni dello Stato e portato avanti delle frodi pubbliche. Tutto ciò richiede una punizione rigorosa” ha dichiarato il giudice Truong Toan.

Lo scandalo ha comportanto la scomparsa della Ocean Bank, un tempo parte della Ocean Group, società attiva nelle agenzie immobiliari e nei servizi alberghieri, nel 2016 valutata 3.5 milioni di euro.

La vicenda ha catturato l’intero Paese, considerato come il più corrotto tra le Nazioni asiatiche.

“L’eliminazione di funzionari di alto livello sta avvenendo a un ritmo molto più elevato rispetto al passato”, ha dichiarato alla AFP prima della conclusione del processo Zachary Abuza, professore presso il National War College di Washington.

Il capo del partito comunista, Nguyen Phu Trong, 73 anni, è ampiamente considerato il capo del team che c’è dietro l’iniziativa anti-corruzione.

Gli analisti affermano che la campagna si muova su due fronti:  colpire la corruzione e i nemici politici di Trong, considerati come alleati dell’ex primo ministro Nguyen Tan Dung.

Nell ‘indice di Transparenza Internazionale per la corruzione, la cifra del Vietnam lo scorso anno è migliorata per la prima volta dal 2012, arrivando a 113 su 176.

Nel mese di maggio, l’alleato di Dung e membro del politburo, Dinh La Thang, fu licenziato per la precedente gestione di PetroVietna, a cui seguì  il rapimento lampo  di Trinh Xuan Thanh su territorio straniero: l’ex capo di un’unità di costruzione della PetroVietnam, accusato di perdite da 150 milioni di dollari, fu sequestrato in un parco di Berlino.