Pakistan, arrestato il medico che tentò di prelevare il Dna di Osama per conto della Cia

Pubblicato il 12 Luglio 2011 - 10:19 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Ha iniziato con cura la manovra di avvicinamento a partire da marzo. Obiettivo: prelevare un campione di Dna da Osama Bin Laden, prima che fosse certo che in quel covo ad Abbottabad abitava proprio il numero 1 di Al Qaeda. E oggi il medico pakistano Shakil Afridi è stato arrestato dall’Isi, i servizi segreti pachistani, per questa operazione che sarebbe dovuta andare in porto per conto della Cia americana. Operazione in parte fallita, ma che doveva servire agli americani ad ottenere un campione di Dna per quello che allora era ritenuto solo il presunto Bin Laden, per essere confrontato con quello dei parenti del’uomo negli Stati Uniti.

Per riuscire nella sua missione il medico avrebbe mascherato l’operazione dietro una campagna di vaccinazioni contro l’epatite B e la polio. L’uomo andava nei piccoli paesi con un’infermiera che sarebbe riuscita a entrare nel covo di Bin Laden, anche se non si sa con quale esito. L’arresto del medico è solo uno di quelli eseguiti dopo la morte di Bin Laden tra coloro sospettati di aver aiutato la Cia nell’operazione Geronimo del primo maggio scorso. L’ennesima prova del pessimo rapporto Usa-Pakistan.