Oscar Pistorius, Procura annuncia ricorso: “Pena scandalosamente clemente”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Luglio 2016 - 10:53 OLTRE 6 MESI FA
Oscar Pistorius, Procura annuncia ricorso: "Pena scandalosamente clemente"

Oscar Pistorius, Procura annuncia ricorso: “Pena scandalosamente clemente”

JOHANNESBURG – Oscar Pistorius è stato condannato lo scorso 6 luglio a 6 anni di carcere per l’omicidio volontario della fidanzata Reeva Steenkamp. “Una pena scandalosamente clemente”, ha commentato la Procura di Pretoria, che ha annunciato che farà ricorso contro la condanna in appello dell’atleta. Un nuovo colpo di scena nel processo per omicidio che va avanti ormai da 3 anni, in cui la Procura aveva chiesto una condanna ad almeno 15 anni di carcere. Con l’arrivo dell’ultima sentenza sembrava che sia la famiglia di Reeva che la pubblica accusa fossero pronti a chiudere, invece l’annuncio del ricorso riapre gli scenari.

Pistorius è stato condannato per aver ucciso la fidanzata Reeva Steenkamp nella sua casa il 14 febbraio 2013. L’accusa aveva chiesto 15 anni di carcere, vale a dire la pena minima prevista per il reato di omicidio volontario in Sudafrica. Tuttavia, il giudice Thozokile Masipa ha stabilito che il caso presenta circostanze tali da giustificare una sentenza più lieve. Da parte loro, gli avvocati della Procura hanno definito la sentenza una “ingiustizia”: si tratta, hanno sottolineato, di una pena “scandalosamente troppo clemente” per il reato commesso.

In primo grado Oscar Pistorius era stato condannato a cinque anni di carcere per omicidio colposo. Poi la Procura fece ricorso e il giudice Masipa in appello condannò l’atleta sudafricano a 6 anni di carcere per omicidio volontario. Nell’ultimo giorno utile per presentare il ricorso, la Procura si è fatta avanti e dopo questo colpo di scena la storia si riapre. Se il ricorso fosse accettato, per Pistorius, che è in carcere da due settimane, si riaprirebbero i giochi. La condanna a 6 anni di reclusione avrebbe potuto garantirgli di uscire dopo 3 anni di carcere con la buona condotta. Ora spetterà al giudice Masipa decidere se accettare o meno il ricorso.