OxyContin, eroina dei montanari. Una città fa causa alla casa farmaceutica

di redazione Blitz
Pubblicato il 27 Gennaio 2017 - 05:46 OLTRE 6 MESI FA
OxyContin, eroina dei montanari. Una città fa causa alla casa farmaceutica

OxyContin, eroina dei montanari. Una città fa causa alla casa farmaceutica

SEATTLE – Everett, una città dello Stato di Washington, dove l’assunzione dell’antidolorifico OxyContin è altissima, fa causa alla Purdue Pharma: la casa farmaceutica metterebbe il profitto al di sopra del benessere dei cittadini. La città, in cui il mercato nero dell’OxyContin è fiorente, ha fatto causa, la prima di questo tipo, alla casa famaceutica, accusata di aver glissato sul traffico illegale delle pillole per “trarre enormi e indecenti profitti”, e chiede che venga pagato il “conto” per la diffusa dipendenza da oppioidi nella comunità.

La causa di Everett, una città di 100 mila abitanti a nord di Seattle, è nata da un’inchiesta del Times, lo scorso anno. Il giornale ha rivelato che la casa farmaceutica Purdue Pharma era a conoscenza del traffico illegale dell’antidolorifico ma, in molti casi, non ha condiviso il fatto con le forze dell’ordine né interrotto il traffico illecito di Oxycontin.

Dall’indagine del Times è emerso che un giro di droga di Los Angeles, monitorato dalla Purdue, avrebbe fornito OxyContin ad alcuni componenti di una banda e altri criminali, coinvolti nel traffico del farmaco a Everett”. Non solo, nel 2010, l’OxyContin è stato un elemento scatenante, in più della metà dei reati a Snohomish County, e dato il via a un’epidemia di eroina che ancora stringe in una morsa mortale la regione, hanno riferito i funzionari.

Nella denuncia, la Purdue è accusata di grave negligenza, la creazione di un disturbo della quiete pubblica e altri comportamenti illeciti; la società, dovrebbe pagare inoltre le spese connesse alla gestione per l’emergenza oppioidi, che il sindaco ritiene potrebbe essere quantificata in decine di milioni di dollari, così come un risarcimento danni.

Nel corso degli ultimi 20 anni, la Purdue è stata citata centinaia di volte sia per la commercializzazione di OxyContin ai medici e, insieme, per il rischio dipendenza dal farmaco ma la città di Everett è la prima a focalizzare l’attenzione sul fatto che l’azienda fosse a conoscenza del traffico illegale dell’antidolorifico. La Purdue non ha voluto rilasciare commenti ma un portavoce ha riferito: “Condividiamo le preoccupazioni dei funzionari pubblici sulla crisi di oppioidi e ci siamo impegnati a lavorare insieme per trovare delle soluzioni”.

L’indagine del Times, pubblicata a luglio, ha rilevato che un team di sicurezza interna della Purdue che monitorava medici e farmacie è sospettato di collusione, per più di un decennio, con i concessionari e tossicodipendenti. Nel caso di Los Angeles, nel 2008, i criminali avevano organizzato una clinica fasulla nei pressi di MacArthur Park e per più di 18 mesi hanno “lavorato” con medici e farmacie corrotte, così da garantirsi il farmaco.

Un responsabile vendite della Purdue, incaricato di investigare sull’elevato traffico di prescrizioni della clinica, all’epoca trovò soltanto un edificio fatiscente, con uomini rozzi, e esortò le autorità di vigilanza ad avvisare la Drug Enforcement Administration, dicendo che “sicuramente si trattava di un giro di droga organizzato”.

Ma le parole dell’incaricato caddero nel vuoto: ulteriori prove fanno pensare che il farmaco sia passato nelle mani di criminali e la società si sia rivolta alle autorità, solo anni più tardi, quando ormai il giro di droga era fuori dagli affari e alcuni capi sotto accusa. A quel punto, erano circolate illegalmente 1,1 milioni di pillole. Pochi giorni dopo l’inchiesta del Times, i funzionari di Everett hanno assunto uno studio legale di Seattle per valutare la situazione e intentare una causa.

L’eccesso di OxyContin, alla fine degli anni 2000, ha creato una nuova generazione di tossicodipendenti a Everett e nella zona circostante. Il farmaco è considerato meno pericoloso degli stupefancenti, più alla moda, e assunto anche da giovani e professionisti. Più in generale, la diffusione degli oppioidi ha causato 200.000 morti, i funzionari della sanità scoraggiano i medici a prescriverli in caso di dolore cronico, affermando che non ci sono prove che possano essere presi per lungo tempo e prove concrete, invece, che mettano a rischio i pazienti.

Molte persone diventate dipendenti, hanno perso casa, lavoro e famiglia. Nel 2010, quando la Purdue ha riformulato l’OxyContin per renderne più difficile l’abuso, i tossicodipendenti si sono lanciati in massa sull’eroina che produce effetti simili. Poiché agisce sul sistema nervoso in modo simile all’eroina e all’oppio, chi ne abusa assume l’OxyContin, a base di ossicodone, come sostituto o extra agli oppiacei illegali come l’eroina.

Ma l’Oxycontin, chiamato anche hillbilly heroin” (eroina dei montanari poiché l’abuso ha avuto origine nelle comunità dei Monti Appalachi) negli Stati Uniti in particolare dell’Est, è uno dei principali problemi di criminalità, comprese rapine a mano armata nelle farmacie in cui non viene chiesto l’incasso ma l’antidolorifico; in una provincia, è stato stimato che l’80% della criminalità era causato dalla dipendenza da questo farmaco.

L’eroina, nella regione di Everett, rimane un problema enorme: più di 40 residenti vanno in overdose fatali e le risorse del governo ne risentono fortemente. L’unico centro di disintossicazione a Snohomish County, ha solo 16 posti letto, ma i funzionari spiegano che in qualsiasi momento il carcere potrebbe avere anche 160 detenuti che hanno bisogno di disintossicarsi.

Everett, l’anno scorso, ha speso 160.000 dollari per la rimozione di rifiuti per un solo quartiere della città, che è diventata una zona di spaccio a cielo aperto. Con i tossicodipendenti che vivono in accampamenti lungo l’autostrada, dietro i negozi e nelle aree boschive della città, è esploso il problema dei senzatetto.

“Molti tra loro hanno lavorato, hanno avuto un posto di lavoro e, in vari modi, sono arrivati alla prescrizione del farmaco”, ha detto Staci McCole, uno dei due assistenti sociali recentemente incorporati al dipartimento di polizia di Everett per aiutare gli agenti a gestire i tossicodipendenti.

Gli avvocati che rappresentano la città, nella denuncia hanno scritto che “l’emergenza eroina è da attribuire direttamente al comportamento illecito e lesivo da parte della Purdue”. “Crediamo che la diffusione di OxyContin nella città abbia causato l’emergenza”, ha detto Hil Kaman, direttore della salute e sicurezza pubblica di Everett. “La nostra capacità di risposta è stata travolta, e Purdue dovrebbe pagare i danni causati”.

Everett è il primo comune a citare in giudizio la Purdue esclusivamente sulla base delle vendite illegali del farmaco, ma altre giurisdizioni che stanno cercando di recuperare i costi derivati dall’altissima diffusione di oppioidi hanno sollevato la questione, insieme all’accusa di commercializzazione fraudolenta. Due contee della California, che hanno citato l’azienda nel 2014, hanno detto che la Purdue ha consapevolmente approfittato del traffico illecito del farmaco, citando come prova il programma della società “Region Zero”, un database segreto con oltre 1.800 medici sospetti, evidenziati dal Times. Per stessa ammissione della società, alle forze dell’ordine era stato segnalato meno del 10% di quei medici.

Dopo l’inchiesta del Time, il procuratore generale del New Hampshire ha emesso un mandato di comparizione per le registrazioni aziendali relative al traffico illegale in quello Stato. La Purdue ha rifiutato di consegnare il materiale e dinanzi la Corte d’Appello sta combattendo contro lo Stato, con avvocati esterni.

Gli agenti federali, hanno avuto la mano pesante sui grossisti di oppioidi che negli ultimi anni, hanno facilitato il traffico illegale. McKesson, uno dei più grandi distributori della nazione, di recente ha pagato una multa di 150 milioni di dollari per patteggiare l’accusa di aver omesso la segnalazione di ordini sospetti alle autorità.

L’indagine del Times “ha mostrato che Purdue aveva ampie prove del traffico sospetto illegale, a livello nazionale, di ogni singolo distributore. Ma in passato i produttori non sono stati ritenuti responsabili per non aver prevenuto le vendite illegali dei loro farmaci.
Gli esperti, riguardo la possibilità di recuperare il denaro di Everett, avevano opinioni contrastanti. La causa ha delle somiglianze con le azioni legali contro i produttori di armi da fuoco da parte degli stati e città colpite dalla violenza delle armi, affermano gli esperti. Alcuni di questi casi sono andati a buon fine, ma altri no.

Richard Ausness, docente di giurisprudenza all’University of Kentucky che ha scritto le cause contro Purdue, ha detto che le prove nei casi di pistola erano spesso attenuate, come ad esempio i dati che mostrano enormi vendite di armi in zone con pochi abitanti e le leggi sulla libera vendita. “Non avevano le conoscenze specifiche come invece la Purdue”, ha detto Ausness. La Purdue “sapeva che la clinica era una copertura di un’impresa criminale”.

A Everett, chi è stato personalmente colpito dall’uso illegale di OxyContin, ha detto che si è sentito rincuorato dalla causa legale. Il figlio di Debbie Warfield, Spencer, è diventato dipendente dal farmaco dopo il liceo, spesso l’acquistava dagli spacciatori e in seguito è passato all’eroina. Spencer Warfield è morto di overdose nel 2012 a soli 24 anni.

Parlando della Purdue, Debbie afferma:”Sono assolutamente convinta che debba assumersi la sua parte di responsabilità. Onestamente, fa venire voglia di piangere, perché arriva in ritardo” ha detto Lindsey Greinke, una ex tossicodipendente di OxyContin ed eroina che ora dirige una no-profit a Everett, che aiuta le persone a frequentare programmi di disintossicazione e terapeutici. “Spero che da questo si ricavi qualcosa. Ne abbiamo bisogno”.