Pakistan, attacchi di due droni: Usa spingono sulla lotta al terrore

Pubblicato il 24 Luglio 2010 - 12:07 OLTRE 6 MESI FA

Il cruento attacco di due aerei senza pilota (drone) statunitensi, l’ennesimo di una lunga serie quest’anno nelle zone tribali pachistane, ha causato oggi la morte di almeno 18 militanti fondamentalisti e ricordato che Washington ha fretta di venire a capo della resistenza dei talebani e di Al Qaida che attaccano dal territorio pachistano le truppe internazionali in Afghanistan. I droni, levatisi all’alba in simbolica coincidenza con l’arrivo ad Islamabad del capo degli Stati maggiori Usa Mike Mullen, hanno lanciato quattro razzi che hanno centrato un nascondiglio dei talebani nel villaggio di Dwasarak, nel distretto del Waziristan meridionale, a chilometri dal confine con l’Afghanistan.

L’ammiraglio Mullen si trova da giorni nella regione, e dopo aver assistito alla Conferenza di Kabul che ha avviato il processo di transizione in Afghanistan, si e’ trasferito a New Delhi dove ha promosso la firma di una intesa bilaterale per la lotta al terrorismo. In una conferenza stampa finale in India, l’ufficiale Usa ha lodato l’impegno del Pakistan nella lotta ai talebani ed agli altri oppositori armati, anche se lo ha incoraggiato ad accentuare la pressione sul Waziristan (meridionale e settentrionale), esplosiva regione delle cosiddette Aree tribale amministrate federalmente (Fata), dove si sospetta si trovino addirittura Osama bin Laden e il Mullah Omar.

Mullen ha quindi attaccato l’organizzazione di Jalaluddin Haqqani, formata da talebani vicini ad Al Qaida basati nel Waziristan settentrionale, che e’ stata da lui definita ”la rete piu’ letale” con cui gli Stati Uniti devono fare i conti in Afghanistan. Le sue parole sono state accompagnate da fatti dal ministero del Tesoro americano che ha annunciato venerdi’ di aver congelato i beni di tre capi della Rete Haqqani, includendola cosi’ di fatto nella ‘blacklist’ statunitense.

Ad Islamabad, dopo un incontro con lo staff diplomatico-militare che segue le vicende pachistane, Mullen ha visto il comandante dell’esercito Ashfaq Pervez Kayani, fresco di una proroga triennale del suo mandato, che e’ stata accolta a Kabul e a New Delhi come un ‘diktat’ americano a Islamabad. Gli Stati Uniti non hanno commentato la proroga, anche se non nascondono la loro soddisfazione per una decisione che da’ continuita’ ad una offensiva delle forze di sicurezza pachistane nel nord-ovest pachistano cominciata proprio da Kayani l’anno scorso. India e Afghanistan, invece, pur senza manifestare apertamente disapprovazione, ritengono che Kayani, gia’ direttore generale di quei servizi di intelligence Isi che molti considerano collusi con i talebani, sia un personaggio di cui vale la pena fidarsi fino ad un certo punto.