Pakistan, rifiutano di convertirsi all’Islam: cristiano bruciato, moglie stuprata

Pubblicato il 22 Marzo 2010 - 22:23 OLTRE 6 MESI FA

Si ripetono negli ultimi tempi in Pakistan atti di violenza ai danni di comunità di minoranze religiose, tanto che il presidente Asif Ali Zardari ha annunciato di voler istituire una linea diretta per segnalare al suo ufficio di presidenza, senza mediazioni, i casi più gravi.

La Radio Vaticana riferisce che la comunità cristiana ha accolto positivamente l’iniziativa, sperando che possa favorire l’effettiva tutela delle minoranze. Gli ultimi episodi riguardano una coppia di cristiani che ha rifiutato di convertirsi all’Islam. Dal 2005 Arshed Masih e la moglie lavoravano alle dipendenze di un ricco uomo d’affari. Negli ultimi tempi sono emersi dissapori a causa della loro fede cristiana.

Lo scorso 19 marzo l’uomo è stato bruciato vivo da un gruppo di estremisti musulmani. Arshed Masih è attualmente ricoverato con ustioni sull’80% del corpo. I medici hanno reso noto che l’uomo ha poche probabilità di sopravvivere. La moglie, Martha Arshed, è stata violentata da agenti di polizia.

Secondo fonti di AsiaNews i figli della coppia sono stati inoltre costretti con la forza ad assistere alle violenze. Un altro grave episodio, reso noto dall’agenzia Fides, riguarda una ragazza bruciata per aver rifiutato di convertirsi all’Islam.

La giovane cristiana, Kiran George, è morta lo scorso 10 marzo a causa delle ustioni riportate su tutto il corpo. La donna era stata costretta a prostituirsi. Rimasta incinta, aveva denunciato alla polizia la sua triste storia. Ma gli agenti non hanno registrato la sua denuncia e pochi giorni dopo un uomo l’ha cosparsa di benzina e le ha dato fuoco.