Pakistan. Rinviata impiccagione detenuto paralizzato

Pubblicato il 22 Settembre 2015 - 13:36 OLTRE 6 MESI FA
Abdul Basit

Abdul Basit

PAKISTAN, ISLAMABAD – Un giudice pachistano ha sospeso l’impiccagione nel carcere di Faisalabad di Abdul Basit, un detenuto paralizzato dalla vita in giù e costretto a muoversi su una sedia a rotelle. Lo ha annunciato il giudice Dilshad Malak.

“L’esecuzione è stata rinviata – ha spiegato il magistrato – perché Basit non ha potuto mettersi in piedi sul patibolo come prescrive il regolamento carcerario. E per questo non ha potuto essere impiccato”. Lo stesso magistrato ha disposto l’invio del dossier al governo per una decisione.

Basit, ex amministratore di una università medica, è stato condannato a morte nel 2009 per omicidio. L’anno successivo, mentre era nel braccio della morte del carcere di Faisalabad, ha contratto una meningite tubercolare che ne ha provocato la paralisi della parte inferiore del suo corpo.

In suo favore hanno lanciato appelli prima Human Rights Watch (Hrw) e poi Amnesty International. “Piuttosto che interrogarsi sulla crudeltà connaturata con la pena capitale – hanno rilevato le organizzazioni umanitarie – i funzionari pachistani stanno scervellandosi su come impiccare un uomo su una sedia a rotelle. Il Pakistan dovrebbe urgentemente commutare la sentenza di Basit”.

Dopo il cruento attacco dei talebani ad una scuola pubblica dell’esercito pachistano a Peshawar il 16 dicembre 2014 in cui morirono quasi 150 persone quasi tutti studenti, il premier Nawaz Sharif ha revocato la moratoria sulla esecuzione della pena di morte che era in vigore dal 2008.

E ciò ha fatto sì che il Pakistan sia fra i Paesi al mondo che in questo 2015 hanno eseguito più condanne a morte (236). Di esse, fra l’altro, solo una su dieci riguardavano condannati per terrorismo.