Patrick George Zaky, il ricercatore arrestato in Egitto “sottoposto a elettroschock”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Febbraio 2020 - 20:06 OLTRE 6 MESI FA
Patrick George Zaky, il ricercatore di Bologna arrestato in Egitto "sottoposto a elettroschock"

Patrick George Zaky, il ricercatore arrestato in Egitto “sottoposto a elettroschock” (il ricercatore egiziano in una foto Ansa)

ROMA – Patrick George Zaky “è stato picchiato, sottoposto a elettroshock, minacciato e interrogato su diverse questioni legate al suo lavoro e al suo attivismo”. È quanto riferito dai legali che hanno incontrato oggi il ricercatore (che studia a Bologna) alla Eipr, Egyptian Initiative for Personal Rights, associazione cui il giovane fa capo. Questo sarebbe accaduto nelle 24 ore che sono intercorse dall’arresto al Cairo al trasferimento in una struttura di detenzione a Mansoura, a 120 chilometri dalla capitale egiziana.

Questa mattina, 8 febbraio, riferisce Eipr, Patrick “è comparso davanti a un pubblico ministero di Mansoura dove è stato interrogato fino al tardo pomeriggio. Secondo i suoi legali gli è stato presentato un rapporto della Polizia che sostiene falsamente di averlo arrestato a un checkpoint nella sua città natale (Mansoura, ndr) in base a un mandato emesso a settembre 2019. Patrick aveva lasciato il suo Paese ad agosto 2019 per iniziare i suoi studi e questo è il suo primo rientro in Egitto da allora”. Poi gli sono stati letti i capi d’accusa.

Eipr chiede l’immediato rilascio di Patrick George Zaki e la fine di “continue minacce e detenzioni arbitrarie a professionisti dei diritti umani, membri di gruppi di società civile e giornalisti. Da ottobre 2019 sei membri dello staff Eipr sono stati temporaneamente detenuti e interrogati, anche per due giorni in un caso, come parte di operazioni illegali di ricerca di individui percepiti come politicamente attivi”.

L’accusa di terrorismo.

L’attivista egiziano è stato accusato di “diffusione di notizie false, promozione del terrorismo e diffusione di dichiarazioni che disturbano la pace sociale”: lo hanno riferito i suoi avvocati, secondo l’Egyptian Center for Economic & Social Rights. Il giovane è stato arrestato nella città natale di al Mansoura poche ore dopo il suo sbarco all’aeroporto del Cairo, in arrivo dall’Italia. L’arresto è avvenuto in esecuzione di mandato di cattura emesso lo scorso 23 settembre e, secondo i suoi avvocati, per lui è stato disposto un fermo di 15 giorni.

La petizione per liberare Patrick George Zaky.

Sul sito Change.org è stata immediatamente pubblicata da un attivista una petizione online per fare pressione sul governo egiziano affinché liberi Patrick George Zaky. L’appello ha raccolto in poche decine di minuti oltre un migliaio di adesioni.

“Patrick George Zaki – si legge – è stato rapito dalle forze di sicurezza dello Stato egiziano all’arrivo all’aeroporto del Cairo per trascorrere nel Paese le vacanze”. Patrick è “scomparso forzatamente per 24 ore” poi è “ricomparso” con le autorità egiziane che “affermano di averlo arrestato a Mansoura, sua città natale” e luogo in cui vive la sua famiglia. “Le forze di sicurezza egiziane – conclude l’appello su Change.org – sono le stesse coinvolte nell’omicidio del ricercatore italiano Giulio Regeni al Cairo nel 2016”. (Fonti: Ansa e Agi).