Patrick Zaki, la Corte del Cairo prolunga la custodia cautelare: per lui altri 45 giorni in carcere

di Daniela Lauria
Pubblicato il 7 Dicembre 2020 - 15:49 OLTRE 6 MESI FA
Patrick Zaki, la Corte del Cairo prolunga la custodia cautelare: per lui altri 45 giorni in carcere

Patrick Zaki, la Corte del Cairo prolunga la custodia cautelare: per lui altri 45 giorni in carcere

Patrick Zaki resta in carcere. A 10 mesi esatti dal suo arresto, è stata prorogata per altri 45 giorni la custodia cautelare dello studente egiziano dell’Università Alma Mater di Bologna arrestato lo scorso 7 febbraio al suo arrivo al Cairo.

Sono svanite così le speranze di una sua imminente liberazione, che si erano riaccese dopo che l’Egyptian Initiative for Personal Rights (Eipr), l’ong per la difesa dei diritti civili con la quale Zaki collaborava, aveva annunciato che l’udienza per il rinnovo della carcerazione, prevista all’inizio di gennaio, era stata anticipata a sabato.

Giovedì sera, inoltre, erano stati scarcerati dalla prigione di Tora, dopo alcune settimane di detenzione, i tre dirigenti dell’Eipr Gasser Abdel-Razek, Karim Ennarah e Mohamed Basheer che erano stati accusati di far parte di un gruppo terroristico e della diffusione di notizie false.

Zaki che si era recato in Egitto per far visita alla famiglia, dallo scorso febbraio si trova in prigione con l’accusa di propaganda sovversiva.

Cinque giorni fa la legale del giovane, Huda Nasrallah, aveva fatto visita a Zaki in carcere per la prima volta dal 7 febbraio. “Dorme per terra dal giorno del suo arresto” e ha chiesto una pomata e una cintura “perché soffre di dolori alla schiena”, aveva denunciato l’avvocato, mentre gli attivisti che animano la pagina Facebook Patrick Libero si erano detti “davvero preoccupati” per le condizioni di salute dello studente.

Patrick Zaki, 10 mesi di udienze e rinvii

In questi mesi si sono susseguite le udienze in cui ogni volta è stata rinnovata per 45 giorni la detenzione preventiva di Zaki, nonostante i numerosi appelli e iniziative del governo italiano, di politici, attivisti e associazioni.

Lo scorso 22 novembre, l’ambasciatore italiano al Cairo, Giampaolo Cantini, a seguito della richiesta di incontro espressa anche da altri Paesi europei al ministero degli Esteri egiziano già nelle fasi immediatamente successive agli arresti degli attivisti di Eipr, aveva avuto un colloquio con l’assistant Foreign Minister egiziano per i Diritti umani, ambasciatore Gamaleddin.

In quell’occasione, il rappresentante diplomatico italiano aveva manifestato la forte preoccupazione per l’inasprimento della repressione nei confronti della società civile e per la situazione dei diritti umani in Egitto, ribadendo la richiesta di un pronto rilascio di Patrick Zaki.

Tale iniziativa fece seguito ad altri passi ufficiali, tra cui quello fatto nei confronti dell’ambasciatore egiziano a Roma e l’invio, con altri partner internazionali, di una lettera al ministro degli Esteri, Sameh Shoukry.

Patrick Zaki, l’appello di Scarlett Johansson

Nei giorni scorsi aveva chiesto la scarcerazione dei tre dirigenti dell’Eipr e di Zaki anche la star del cinema, Scarlett Johansson.

“Questi uomini hanno dedicato la propria vita a combattere contro le ingiustizie e ora si trovano in carcere e stanno affrontando accuse false”, aveva detto la star di Hollywood in un video pubblicato su YouTube che aveva avuto grande eco mediatica.

“L’unico crimine di questi uomini – ha aggiunto – è stato combattere per la dignità degli egiziani”. “Eipr ha lavorato con coraggio in prima linea per proteggere i più vulnerabili e riformare il sistema giudiziario”.

Patrick Zaki, Amnesty International: “Decisione vergognosa”

Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International in Italia, raggiunto dall’Adnkronos ha commentato così la notizia. “Per un ragazzo cristiano copto l’idea di trascorre Natale in carcere è particolarmente dolorosa, ci appelliamo all’Italia affinché prema sull’Egitto in modo che Patrick sia scarcerato al più presto”.

“Dopo ore e ore di attesa, questa decisione sconcertante, vergognosa, di rinnovare di altri 45 giorni la detenzione di Patrick Zaki lascia veramente senza fiato e sgomenti”, dice ancora Noury.

“Patrick terminerà quest’anno terribile nella prigione di Tora. E’ veramente il momento che vi sia un’azione internazionale guidata e promossa dall’Italia, per salvare questo ragazzo, questo studente, questa storia anche italiana, dall’orrore del carcere di Tora in Egitto”. (Fonte: Adnkronos, Ansa).