Pedofilia in convento. Governo tedesco contro la Chiesa: ha ostacolato le indagini

Pubblicato il 8 Marzo 2010 - 13:41 OLTRE 6 MESI FA

Sabine Leutheusser-Schnarrenberger

Il Vaticano «ha ostacolato le indagini» sulla pedofilia. L’accusa arriva dal ministro della Giustizia tedesca, Sabine Leutheusser-Schnarrenberger. «In numerose scuole e istituti c’è stato un muro di silenzio», ha detto il ministro all’emittente radio Deutschlandfunk commentando i casi di abusi emersi nel Paese nelle ultime settimane.

«Penso che proprio questo muro di silenzio sia legato certamente nelle scuole cattoliche anche al fatto che, in linea con una direttiva del 2001, abusi così gravi vengono sottoposti al Papa in modo confidenziale e non devono essere rivelati all’esterno della Chiesa», ha aggiunto Leutheusser-Schnarrenberger. Secondo questa direttiva, i casi di sospetti abusi sessuali vengono esaminati internamente alla Chiesa, ha proseguito il ministro, sottolineando che la direttiva non prevede in modo specifico l’intervento immediato della procura.

«Sono in collera, l’abuso sessuale sui minori è la più grave violazione della fiducia, prometto che vareremo una politica di tolleranza zero», ha detto la democristiana Annette Schavan, ministro dell’Educazione. Per la Chiesa è un duro attacco.

La liberale Sabine Leuthesser-Schnarrenberger ha poi avanzato una richiesta ancor più problematica: ha detto di ritenere necessaria l’organizzazione di una tavola rotonda che riunisca governo, forze politiche e sociali, le Chiese, per affrontare il problema della pedofilia.

È la seconda volta in pochi giorni che il ministro avanza la richiesta. Il presidente della Conferenza episcopale una prima volta l’aveva sdegnosamente respinta. Adesso le ultime rivelazioni sugli abusi nel coro dei Passeri del Duomo di Ratisbona e nell’abbazia-collegio di Ettal hanno cambiato il clima e l’opinione pubblica esige sempre più delle risposte e dei fatti concreti.