Pedofilia. La stampa americana accusa Ratzinger: “Nell’85 non rimosse prete”

Pubblicato il 9 Aprile 2010 - 20:31| Aggiornato il 10 Aprile 2010 OLTRE 6 MESI FA

Nel 1985, anni prima di diventare Papa, il cardinale Joseph Ratzinger sconsigliò di ridurre allo stato laicale un sacerdote californiano che aveva molestato minori. E’ quanto si legge sul Washington Post che – riprendendo una notizia dell’Associated Press – cita una lettera del 1985, firmata da Ratzinger, in cui si esprimevano preoccupazioni sugli effetti che la rimozione di un prete avrebbe avuto “per il bene della chiesa universale”.

La corrispondenza è stata ottenuta in esclusiva dall’Ap e secondo l’agenzia “rappresenta la sfida finora più forte all’insistenza che Ratzinger, l’attuale Papa Benedetto XVI, non giocò alcun ruolo nel blocco della rimozione dei preti pedofili quando era Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede”. La lettera è parte di anni di corrispondenza tra la Diocesi di Oakland e il Vaticano sull’opportunità di ridurre allo stato laicale padre Stephen Kiesle. Il Vaticano ha confermato all’Ap la firma di Ratzinger sulla lettera ma non ha voluto fare commenti sul contenuto.

La diocesi di Oakland raccomandò nel 1981 la rimozione di Kiesle dal sacerdozio ma il caso languì per quattro anni in Vaticano prima che nel 1985 Ratzinger rispondesse al vescovo John Cummins. Nella lettera in latino del novembre 1985 Ratzinger scrive che gli argomenti per la rimozione di Kiesle sono di “grande significato” ma aggiunge che tali azioni richiedono attenta revisione e più tempo.

Il cardinale chiede al vescovo di assistere Kiesle “con la maggior cura paterna possibile” in attesa della decisione, secondo una traduzione fatta all’Ap da Thomas Habinek, classicista della University of Southern California. Ma il futuro papa – sempre secondo l’Ap – notò che la decisione di spretare Kiesle doveva tener conto “del bene della chiesa universale” e del “danno che questa dispensa avrebbe provocato all’interno della comunità dei fedeli, particolarmente in considerazione della sua giovane eta”. Kiesle all’epoca aveva 38 anni. Il sacerdote aveva già avuto problemi con la giustizia: nel 1978 era stato condannato a tre anni di libertà vigilata per atti osceni su tre ragazzi nella canonica di una chiesa di San Francisco.

Alla fine del periodo di libertà vigilata, il prete aveva chiesto di lasciare il sacerdozio e la diocesi aveva inviato a Roma i documenti necessari. Kiesle venne finalmente spretato nel 1987. Un avvocato che rappresenta alcune delle vittim di Kiesle, Irwin Zalkin, ha detto di essere a consecnza della corrispondenza:”‘Il Cardinale Ratzinger – ha dichiarato all’Ap – era più preoccupato di evitare lo scandalo che di proteggere i minori. Questo è un tema centrale”.