Pena di morte, le ultime frasi dei condannati: una giornalista ha assistito a 300 esecuzioni

di Caterina Galloni
Pubblicato il 11 Aprile 2021 - 20:10 OLTRE 6 MESI FA

Michelle Lyons è una giornalista del Texas che ha assistito a circa 300 esecuzioni di detenuti. Nel suo libro “Death Row: The Final Minutes” rivela le ultime frasi dei carcerati, alcune orribili e difficili da dimenticare.

Lyons, che dal 2000 al 2012 ha lavorato per The Huntsville Item, nel corso degli anni, ha assistito all’esecuzione di centinaia di detenuti nel braccio della morte uccisi per iniezione letale, il primo assassino è stato Javier Cruz nel 1998.

Nel libro racconta che alcuni si scusano per i crimini commessi mentre altri scelgono altri percorsi, di altri ancora sono difficili da dimenticare le loro ultime parole.

Ha ricordato: “Una notte c’erano due esecuzioni. Il primo ha detto alle famiglie delle vittime “spero che mentre tornate a casa avrete un incidente e morirete” e “baciatemi il cu*o”.

Lyons racconta: “Nella seconda esecuzione, il ragazzo si è invece scusato, piangeva e diceva alla famiglia della vittima: Mi dispiace tanto per avervi fatto questo”. “È stato un contrasto davvero folle nel giro di 30 minuti e mi è rimasto impresso”.

Durante l’esecuzione di solito sono presenti testimoni e media portati in una piccola sala dove possono vedere il detenuto già legato a una barella. C’è una stanza centrale e due stanze per i testimoni divise da un muro, così che i due gruppi non abbiano la possibilità di incontrarsi.

Texas, le ultime ore di vita dei detenuti

Lyons ha spiegato che inizialmente nelle esecuzioni era “imparziale e non influenzata” poiché duravano pochi minuti. Ma in seguito la situazione è cambiata quando ha iniziato a lavorare come portavoce ufficiale del Dipartimento di giustizia penale del Texas, e ha assistito alle ultime ore di vita dei detenuti.

Ciò comprende l’incontro con i prigionieri ore prima che muoiano e la visita dei cappellani della prigione che offrono consigli ai condannati su “come morire bene”. Lyons afferma che a volte è stata un’impresa ardua poiché alcuni rifiutavano di morire in modo, per così dire, tranquillo e si ribellavano.

Spesso gli agenti erano costretti a dare loro la caccia nei terreni della prigione ma la parte di gran lunga più agghiacciante dell’esecuzione è quando ai detenuti viene data l’opportunità di parlare prima di morire.

Condannati a morte, le ultime parole prima di morire

“La maggior parte non parla a lungo ma nel 2000, prima dell’esecuzione Gary Graham, si è dilungato per più di 20 minuti. Di solito non lo permettono. Normalmente il direttore concede di parlare per circa due minuti.”

In un altro discorso finale, Cameron Todd Willingham, si è lanciato in una invettiva diretta alla sua ex moglie, inclusa “ogni parolaccia che si possa immaginare”.

Lyon ha ricordato che il direttore ha dato il via all’inizio dell’esecuzione mentre lui ha continuato a lanciare insulti alla donna fino a quando non ha taciuto per sempre.

L’ex giornalista ha detto: “Alcuni fanno cose stravaganti. Un ragazzo iniziò a raccontare barzellette, un altro faceva riferimento a una canzone, “The Road Goes On Forever And The Party Never Ends”, di un cantautore texano.