Piloti della Raf eliminarono 3 jihadisti inglesi ma nessuno fu informato

di redazione Blitz
Pubblicato il 25 Febbraio 2017 - 05:06 OLTRE 6 MESI FA

LONDRA – Piloti della Raf, nel 2015, avrebbero eliminato tre jiadhisti britannici, che pianificavano attacchi terroristici nel Regno Unito, da basi in Siria e Iraq ma, all’epoca nessuno, Parlamento compreso, ne fu informato. Con l’utilizzo di droni e jet da combattimento, i piloti della Raf portarono avanti la “lista nera” per eliminare gli obbiettivi chiave. Quando David Cameron, nel settembre 2015, rivelò che il Regno Unito in Siria aveva usato la forza militare senza l’approvazione del Parlamento, il fatto sollevò parecchio clamore. Nessun ulteriore decesso, da allora, è stato annunciato, a quanto pare sulla base del fatto che il governo, in seguito, ha ottenuto il sostegno parlamentare per le operazioni in Siria, spiega il Daily Mail.

Il ministero della Difesa, ha anche affermato che era difficile verificare gli omicidi e i terroristi non dovevano essere trasformati in martiri.”Quando sappiamo dove si trovano, li uccidiamo; quelli che tramano contro il Regno Unito sono la nostra priorità”, ha detto una fonte della Difesa, che ha aggiunto:”E di questo abbiamo le prove, stiamo anche aiutando i francesi che non hanno le nostre capacità”. I piloti inglesi stanno operando con i droni dall’hangar della Raf in Waddington, Lincolshire, a 5mila km dalla Siria.

Il Ministero della Difesa, in una dichiarazione ha affermato:”La Gran Bretagna e i partner della coalizione su un punto sono stati chiari, se si lotta contro Daesh in Iraq e in Siria, saranno bersagli a prescindere dalla nazionalità”. “Il Regno Unito si è impegnato nella sconfitta di Daesh e fornisce regolari aggiornamenti sui raid aerei della RAF”. I servizi segreti UK, stanno contribuendo a individuare altri jihadisti britannici, che quando utilizzano i cellulari rivelano la loro localizzazione. Jet e droni della Raf possono colpirli con missili a guida laser e bombe da 200 kg.

La fonte della difesa ha detto che “i jihadisti britannici si trovavano in trincea in Siria, tra le truppe della roccaforte dello Stato Islamico a Raqqa”. Tuttavia, la notizia che le forze britanniche hanno continuato a eliminare i jihadisti britannici all’estero, senza alcun annuncio pubblico, è controversa. David Cameron, 18 mesi fa, con la notizia dell’uccisione di un jihadista che in Siria preparava un attacco a un evento a cui avrebbe partecipato la Regina, ha sbalordito i parlamentari. Il 21 agosto, Reyaad Khan, 21 anni, di Cardiff, fu eliminato insieme ad un altro fanatico britannico, Ruhul Amin. Un terzo jihadista, Junaid Hussain di Birmingham, è stato ucciso tre giorni dopo da un drone statunitense in una operazione congiunta.

David Cameron affermò che Khan era un “chiaro e presente pericolo” ma il governo è stato accusato di “kill policy” e chiesto una revisione giudiziaria. Poco tempo dopo, il Segretario alla Difesa, Michael Fallon, affermò che la Gran Bretagna non avrebbe esitato a effettuare più operazioni con i droni per colpire i jihadisti che tramano “assalti armati nelle nostre strade”. A dicembre, i deputati votarono a favore che il Regno Unito aderisse a una coalizione di nazioni che, in Siria, effettuano attacchi aerei contro obbiettivi Isis. Una fonte della Difesa ha precisato che “gli attacchi militari all’estero contro obiettivi terroristici all’estero sono necessari per la difesa nazionale”.

Resta inteso che ai piloti della RAF è stato dato ordine di colpire obbiettivi di alto profilo non solo britannici ma anche di altre nazioni. Nel giugno dello scorso anno, Michael Fallon ha rivelato che circa 850 persone legate al Regno Unito, e ritenute una minaccia alla sicurezza, si pensa abbiano preso parte al conflitto in Siria, che si estende fino all’Iraq. Il ministro ha detto che erano stati eliminati non meno di 85 jihadisti britannici e combattenti coinvolti nella sanguinosa guerra civile siriana. I servizi segreti hanno monitorato l’attività di estremisti britannici all’estero e cercato di rintracciare la loro posizione, attraverso una sofisticata tecnologia; una delle principali aree di osservazione era Raqqa.

Il terrorista John, criminale Isis della Gran Bretagna, il cui vero nome era Mohammed Emwazi, fu ucciso a Raqqa con l’attacco di un drone USA. Secondo un memorandum governativo, presentato alla commissione parlamentare mista per i diritti umani, quella che una simile forza può essere usata per autodifesa, è una posizione di “lunga data” e ciò vale “non solo quando è in corso un attacco armato ma anche se è imminente”. “Se il Regno Unito stabilisce che si trova di fronte un attacco armato imminente dell’ISIS, ha il diritto di usare la forza necessaria e proporzionata, per respingere o prevenire l’attacco nell’esercizio del diritto naturale di autodifesa”.

Le decisioni riguardanti l’uso della forza per autodifesa, sono prese dal Primo Ministro, di concerto con altri ministri di alto livello e consiglieri. Il generale maggiore Rupert Jones, comandante in capo della Gran Bretagna nella regione, afferma che l’intelligence aveva acquisito dei piani di alcune operazioni all’estero mirate a uccidere e mutilare civili in Occidente. Di recente, è emerso che Ronald Fiddler, 50 anni, di Manchester, liberato da Guantanamo e risarcito con 1 milione di sterline, era il protagonista di un attentato suicida in Iraq; è morto attaccando una base militare.