Polanski, la Svizzera dice no all’estradizione in America

Pubblicato il 12 Luglio 2010 - 14:04 OLTRE 6 MESI FA

Roman Polanski

Il Tribunale di Berna nega l’estradizione del regista Roman Polanski negli Stati Uniti.

”Il regista Roman Polanski non sarà estradato negli Stati Uniti. Le misure restrittive della libertà nei suoi confronti sono state revocate”, ha annunciato oggi a Berna il ministro elvetico della giustizia.

Il cineasta franco-polacco, 76 anni, è stato arrestato il 26 settembre scorso in esecuzione di un mandato di cattura internazionale emesso dalle autorità americane nel 1978 con l’accusa di stupro su una 13enne. Da dicembre si trova ai domiciliari in Svizzera, nel suo chalet di Gstaad.

La Svizzera ha motivato il ”no’ all’estradizione di Polanski sottolineando anche la ”situazione di fiducia” che si era creata per il regista in Svizzera. ”Roman Polanski non avrebbe deciso di partecipare, nel settembre del 2009, al Festival del film di Zurigo se non fosse stato convinto che il viaggio non gli avrebbe comportato alcuno svantaggio legale”, spiega il comunicato.

Occorre ”tenere conto del fatto ben noto che Roman Polanski ha, sin dall’acquisto della sua casa di Gstaad nel 2006, per anni soggiornato regolarmente in Svizzera senza che le autorita’ statunitensi avessero mai presentato una domanda formale di estradizione. Inoltre – aggiunge il comunicato – ”Polanski non e’ mai stato controllato dalle autorita’ elvetiche nonostante la sua iscrizione nel sistema di ricerca svizzero. Tali circostanze hanno creato una situazione di fiducia”.

REAZIONI L’avvocato francese di Roman Polanski, George Kiejman, si e’ detto ”molto contento e commosso” per la decisione della giustizia della Svizzera di non estradare il regista franco-polacco verso gli Stati Uniti. ”Sono molto contento e molto commosso, sia come amico di Roman Polanski sia perche’ penso che abbia subito un lungo calvario”, ha detto Kiejman all’Agenzia France presse, rendendo omaggio alla giustizia svizzera la cui ”analisi giuridica e’ molto corretta”. ”Mi congratulo perche cosi’ potra’ tornare in Francia e rivedere liberamente suo figlio, sua figlia e sua moglie Emmanuelle Seigner, a cui rendo omaggio perche’ ha dato prova di grande coraggio in tutto questo periodo”. ”Spero che il malinteso con le autorita’ americane sia ora piu’ facile da risolvere e auspico che (Polanski,ndr.) potra’ tornare un giorno negli Usa”, ha concluso il legale.