Preti pedofili, Kentucky: ritirata denuncia delle vittime contro il Vaticano

Pubblicato il 10 Agosto 2010 - 08:38 OLTRE 6 MESI FA

Tre persone che sostengono di essere state vittime di preti pedofili nel Kentucky decenni fa hanno ritirato la denuncia, sporta nel 2004 presso una corte di Louisville, contro il Vaticano, chiudendo di fatto il caso. Lo ha rivelato all’Ansa Jeffrey Lena, l’avvocato americano cui il Vaticano ha affidato il caso, precisando però che il giudice non ha ancora firmato l’archiviazione.

L’avvocato aveva presentato due linee di difesa: una per dimostrare che il documento Crimen Solllicitationis del 1962, in cui si chiedeva di mantenere il segreto nei processi di diritto canonico contro preti pedofili non rappresenta, come sostenevano gli avvocati delle vittime, la prova di un ‘cover-up’ orchestrato dal Vaticano. Secondo Lena non ci sono prove che l’arcidiocesi americana in questione avesse conoscenza del documento o che tanto meno l’avesse usato.

Il Vaticano ha inoltre sostenuto che i vescovi non sono dipendenti del Vaticano perché non sono pagati da Roma né agiscono per conto di Roma e non sono neppure controllati quotidianamente dal Papa. Il legale aveva detto anche di no – secondo quanto aveva scritto a suo tempo il National Catholic Reporter (Ncr) – ad interrogatori di papa Benedetto XVI, del segretario di Stato Cardinale Tarcisio Bertone, del cardinale William Levada, prefetto della congregazione per la dottrina della Fede, e dell’arcivescovo Pietro Sambi, nunzio apostolico negli Usa.

Erano state definite richieste ”senza precedenti”, come se il promotore di un ricorso all’estero chiedesse ad un tribunale di un paese straniero di far testimoniare ”il presidente degli Stati Uniti, il vice presidente, il ministro della difesa e un ambasciatore”. Il caso del Kentucky e’ uno dei tre di alto profilo contro il Vaticano in tribunali degli Stati Uniti. Di recente una azione legale è stata presentata in Wisconsin per conto delle vittime di Padre Lawrence Murphy in un collegio per sordomuti contro papa Benedetto XVI (quando era prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede) e i cardinali Angelo Sodano e Tarcisio Bertone.

L’altro caso è in Oregon: la tesi dell’accusa è che la Santa Sede approvò il trasferimento internazionale dall’Irlanda a Chicago e poi a Portland del sacerdote Andrew Ronan rendendosi in questo modo corresponsabile delle molestie. All’inizio dell’estate il caso dell’Oregon è approdato alla Corte Suprema degli Stati Uniti, che ha dato il nulla osta all’eventualità di un processo contro la Santa Sede decidendo di non esprimersi sull’istanza, e rimettendo quindi la palla in mano al tribunale di Portland.