Dallas: 5 agenti uccisi da neri, un cecchino “suicida” FOTO-VIDEO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Luglio 2016 - 11:40 OLTRE 6 MESI FA
Quattro agenti uccisi 7 feriti a Dallas da un cecchino alla marcia di protesta

Quattro agenti uccisi 7 feriti a Dallas da un cecchino alla marcia di protesta. Nella foto: agenti di polizia al riparo mentre sparano ai cecchimi

DALLAS – Almeno cinque agenti di polizia sono stati uccisi, un civile e 6 altri poliziotti sono stati feriti a Dallas, in Texas, da “almeno 2 cecchini”. I colpi partivano “da posizioni elevate”. Uno dei cecchini, che si era asserragliato in un parcheggio multipiano, si è ucciso, secondo l’emittente Fox News in un tweet; in precedenza aveva avvertito di aver piazzato diverse bombe nel palazzo e nel centro della città texana. L’uomo, che ha continuato a sparare contro le forze dell’ordine durante i circa 45 minuti di negoziati, ha detto che “la fine si avvicina” e che molti altri poliziotti saranno feriti o uccisi.

Quattro in tutto sarebbero stati gli attentatori: il cecchino morto, una donna arrestata nel garage, due altri uomini fermati su una macchina con una borsa sospetta.

Il  conto delle vittime della sparatoria di questa notte è stato drammatico, il nome di un nuovo poliziotto morto si aggiungeva agli altri nei bollettini dall’ospedale di Dallas, Dei 5 morti, quattro sono in forza al Dipartimento di Polizia, uno appartiene al Dart, Dallas Area Rapid Transit Police, un corpo speciale addetto alla sicurezza degli autobus.

La sparatoria è scoppiata al termine di una manifestazione di protesta contro le uccisioni di afroamericani in varie città in America, ultima a Baton Rouge, in Louisiana, da parte di poliziotti. La manifestazione si è svolta nel centro di Dallas, nei giardini Belo Gardens e nei Main Street Gardens, vicino a un grande albergo e a un garage multipiano da dove probabilmente sono partiti i colpi.

È stata una imboscata, ha detto il capo della polizia di Dallas, David Brown: “Ambush style” sono state le sue parole. Alcuni agenti sono stati colpiti dalle pallottole nella schiena: “Date ai nostri uomini la forza di trovare gli assassini e portarli davanti al giudice questa notte stessa”.

La prima notizia è stata diffusa dalla polizia di Dallas sul suo account Twitter. La sparatoria è scoppiata intorno alle 20.58 ora locale (l’1.58 del mattino in Italia).

In alcune riprese tv si vedono marciare i manifestanti, poi gli spari e un fuggi fuggi generale. Testimoni hanno riferito anche di feriti tra la folla. Di sicuro ne risulta uno in ospedale.

Sarebbero due i cecchini, che hanno sparato da una posizione elevata durante una manifestazione contro le uccisioni di afroamericani. Il capo della polizia di Dallas, David Brown, ha comunicato in una nota che gli agenti colpiti sarebbero in tutto una decina. Ricerche senza sosta sono in corso per individuare i responsabili, anche con elicotteri.

Un uomo è asserragliato al secondo piano del garage El Centro. Ha minacciato di uccidere altri poliziotti e ha detto che c’erano bombe nel garage pronte a esplodere.

Un donna sorpresa dalla polizia nel garage è stata arrestata.

Una “persona”, non si sa se uomo o donna, si è consegnata alla polizia dopo che la sua foto era stata fatta circolare.

Un pacco sospetto è stato trovato dalla polizia e preso in consegna dagli artificieri.

Poco prima di mezzanotte, un poliziotto ha visto un uomo con una borsa di stoffa mimetica che camminava spedito in Lamar Street. Arrivato accanto a una Mercedes nera ha buttato la borsa sul sedile posteriore e la macchina è partita a gran velocità.

Dopo un breve inseguimento, la Mercedes è stata fermata e i due che erano a bordo sono attualmente interrogati dalla polizia.

Dallas, in Texas, è nota nel mondo per una delle più vecchie serie televisive ambientata nel mondo dei ricchi petrolieri; e, più tristemente, perché un cecchino, appostato in posizione elevata, vi uccise il presidente americano John Kennedy, il 22 novembre 1963.

Dopo l’uccisione di Alton Sterling a Baton Rouge e Philando Castile a St. Paul, due neri uccisi a pistolettate da poliziotti bianchi, documentate da video divenuti virali sul web, una nuova ondata di protesta ha agitato i neri in America e ha spinto il presidente Barack Obama a dichiarare da Varsavia, dove si trova per un vertice della Nato, che la violenza della polizia nei confronti degli afroamericani “non è una questione solo nera o ispanica, ma una questione americana”.

Obama ha detto che “tutte le persone di buon senso dovrebbero essere preoccupate dal problema della frequenza con cui la polizia uccide gli afroamericani”, il che non significa essere contro la polizia, e ha ricordato che negli Stati Uniti i neri uccisi da agenti sono il doppio dei bianchi. “Molti cittadini sentono che non sono stati trattati allo stesso modo per il colore della loro pelle. L’America può fare di meglio”, ha detto ancora Obama.

Secondo Obama, i cambiamenti nelle forze di polizia sono stati e continuano a essere troppo lenti. Obama le ha sollecitate a rimuovere i pregiudizi nei propri ranghi sostenendo che fatti come quelli degli ultimi giorni sono un sintomo di una “più ampia serie di disparità razziali” nel sistema della giustizia che non sono state risolte in tempi abbastanza rapidi”.

In un messaggio su Facebook Obama aveva affermato:

“È chiaro che queste sparatorie non sono incidenti isolati. La morte di afroamericani è il sintomo di sfide più ampie all’interno del nostro sistema di giustizia penale, sulle disparità razziali che rimangono in tutto il sistema di anno in anno e la conseguente mancanza di fiducia che esiste tra la polizia e molte comunità in cui operano”.

Secondo Obama, ammettere che esiste “un problema serio” non contraddice il rispetto e l’apprezzamento per gli agenti di polizia che ogni giorno rischiano la vita per proteggere gli americani (foto Ansa).