Quiet Skies, il programma segreto di monitoraggio dei passeggeri aerei

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Agosto 2018 - 07:41 OLTRE 6 MESI FA
Quiet Skies

Quiet Skies, il programma segreto di monitoraggio dei passeggeri aerei

ROMA – La polizia aerea federale per anni ha tranquillamente monitorato un numero ristretto di passeggeri a bordo degli aerei USA e riferito su comportamenti in volo ritenuti sospetti, anche se le persone non erano collegate al terrorismo:  [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] è quanto dichiarato dalla Transportation Security Administration, amministrazione per la sicurezza dei trasporti.

Nel 2010, nell’ambito di “Quiet Skies“, un programma riservato, la TSA aveva incaricato gli agenti di identificare i passeggeri a bordo di aerei con destinazioni all’interno degli USA, che ad esempio sollevavano bandiere per motivi di viaggio o per altri fattori e osservare di nascosto le loro azioni, compresi atteggiamenti comuni come andare al bagno di frequente o sudare abbondantemente, scrive il Washington Post.

A rivelare l’esistenza di Quiet Skies è stato il Boston Globe e il portavoce della TSA James O. Gregory rispondendo al alcune domande ha riferito maggiori dettagli sulle origini e gli obiettivi del programma, confrontandolo con altre attività di applicazione della legge che richiedono agli agenti di monitorare strettamente le persone o le aree vulnerabili alla criminalità.

Tuttavia TSA ha rifiutato di fornire informazioni esaustive su come avvenga la selezione dei passeggeri e come funzioni il programma.

Secondo quanto sostenuto, per identificare i passeggeri soggetti a controlli supplementari negli aeroporti e osservati in volo da commissari aerei, il programma utilizza i registri di viaggio e altre informazioni.

L’iniziativa solleva ulteriori domande sulla privacy dei cittadini americani quando viaggiano all’interno degli USA e sull’ampia rete delle forze dell’ordine nel tentativo di mantenere la sicurezza nei voli aerei.

Gregory ha sottolineato che il programma non seleziona i passeggeri in base alla razza o alla religione e non dovrebbe essere considerata sorveglianza poiché l’agenzia, ad esempio, non ascolta le telefonate dei passeggeri o segue le persone segnalate intorno agli aeroporti.

Ma in volo, durante l’osservazione di persone etichettate come passeggeri di Quiet Skies, gli agenti di polizia utilizzano una checklist dell’agenzia per registrare il comportamento dei passeggeri: dormiva durante il volo? Lui o lei ha usato un cellulare? Davano occhiate in giro in modo strano?

“Il programma analizza le informazioni sulle abitudini di viaggio di un passeggero tenendo in considerazione il quadro generale, una linea in più di difesa per la sicurezza aerea”, ha dichiarato Gregory, rifiutando di commentare se al riguardo ci fossero stati arresti o interruzioni di eventuali complotti criminali.

Hugh Handeyside, procuratore senior con il progetto di sicurezza nazionale della American Civil Liberties Union, ha chiesto alla TSA di fornire maggiori informazioni sul programma ai passeggeri.

“Questa sorveglianza non solo non ha senso ed è un grande spreco di denaro dei contribuenti ma solleva una serie di questioni costituzionali”, ha dichiarato Handeyside aggiungendo che “queste preoccupazioni e la necessità di trasparenza sono ancora più accentuate a causa di precendeti sull’uso da parte di TSA di tecniche inaffidabili e non scientifiche per monitorare i passeggeri che non hanno fatto assolutamente nulla”.

La TSA, creata subito dopo l’attacco terroristico dell’11 settembre 2001, al giorno in media monitora oltre 2 milioni di passeggeri.

L’agenzia è incaricata di una missione di sicurezza pubblica ma a volte è stata pubblicamente criticata per l’invadenza e la scorrettezza ai checkpoint aeroportuali ma sottoporre i passeggeri a ispezioni o interrogatori.

Nel 2015, l’ispettore generale del Department of Homeland Security ha scoperto che circa il 95% delle volte, agenti sotto copertura sono riusciti a far passare delle finte bombe oltre gli screeners della TSA. L’anno successivo, i passeggeri erano in tumulto a causa delle lunghe file per passare attraverso lo screening di sicurezza.

Gli agenti della TSA al momento avevano affermato che garantire la sicurezza pubblica nonché il traffico passeggeri aveva reso difficile il loro lavoro.

L’agenzia è stata anche criticata per il trattamento riservato ai musulmani e alle altre minoranze, le quale si sono lamentate di essere state individuate nel corso del viaggio.

All’inizio del 2018, i report dei media hanno rivelato che l’agenzia aveva stilato una lista segreta di passeggeri turbolenti.

I passeggeri possono essere selezionati per Quiet Skies a causa dell’appartenenza politica con qualcuno presente sulla no-fly list del governo o di altri database mirati a prevenire attacchi terroristici.

“Questo programma solleva tutta una serie di questioni sulle libertà civili e timori riguardo alla profilazione”, ha affermato Faiza Patel, condirettore del Brennan Center for Justice della School of Law della New York University.

I critici sostengono che le liste di controllo del governo e i database siano eccessivamente vasti e includano informazioni errate.

La no-fly list è passata da circa 16 persone nel settembre 2001 a 64.000 nel 2014.

Ma Patel, un avvocato, dichiara che gli agenti delle forze dell’ordine hanno la facoltà di sorvegliare le persone a condizione che non lo facciano in base a criteri come ad esempio l’appartenza a un’etnia.